La Juventus porta a casa il suo titolo numero 36, il nono di fila e il primo con Sarri in panchina. In coda Lecce ad un passo dalla retrocessione
Tre le certezze che ci ha lasciato in eredità la trentaseiesima giornata: la Juventus campione d’Italia per la trentaseiesima volta nella sua storia, la nona consecutiva (primo titolo per Sarri in carriera), la lotta aperta per il secondo posto alle spalle dei bianconeri e, soprattutto, un Cagliari che non ha più giustificazioni da otto gare a questa parte.
ALIBI FINITO. Il nostro consueto punto sulla scorsa giornata di campionato, parte proprio dai rossoblù. Lasciamo stare la situazione Zenga, che non lo vedrà sedere sulla panchina del Cagliari nella prossima stagione. Si pensa infatti ad un cambio, con Di Francesco, o Liverani. Ma il punto non è l’allenatore, con Zenga che può avere i suoi limiti trovandosi a gestire una situazione particolare. È il gruppo, che è andato in crisi con Maran e ha fatto il compitino alla ripresa post lockdown, battendo Spal e Torino, cogliendo qualche pareggio e nulla più. Società e allenatore di turno posso anche avere le loro responsabilità, ma in campo ci vanno i giocatori. Le responsabilità sono le loro. Perché, quando si prende un gol da addormentati non si può attaccare guida tecnica. Troppo facile. La squadra scesa in campo dal 20 giugno in poi, avrebbe mandato su tutte le furie anche gli attuali big della panchina, come Guardiola, Allegri o Klopp, solo per fare tre esempi. Serve il carattere in campo, per la dimostrazione personale e di attaccamento alla maglia, per la società che paga l’ingaggio e per i tifosi, che meritano il massimo rispetto. Cosa primaria, da alcuni (per fortuna non da tutti) sottovalutata.
COSA HA DETTO LA SCORSA GIORNATA. Accantonando Cagliari-Udinese 0-1, che la Juventus non ha rivali in Italia da nove stagioni, che la lotta per il secondo posto a due giornate dalla fine, è da grande interesse e che il Lecce, perdendo 3-2 a Bologna nel recupero, appare ormai destinato a fare compagnia in Serie B a Brescia e Spal. Praticamente chiuso il discorso salvezza, sono le griglie per le qualificazioni alle prossime coppe europee a tenere banco. Attualmente il secondo posto è appannaggio dell’Inter con 76 punti, uno in più della coppia formata da Atalanta e Lazio. La squadra di Conte è attesa domani dalla gara casalinga con il Napoli in lotta con il Milan per il sesto posto ma, con la certezza (avendo vinto la Coppa Italia) di un posto nella prossima Europa League al netto di una vittoria della Champions il mese prossimo, che estrometterebbe la quarta classificata del campionato. Devono vincere anche Atalanta e Lazio.
L’undici di Gasperini se la vedrà, sempre domani, contro il Parma al Tardini, quello di Inzaghi all’Olimpico contro il retrocesso Brescia. Il tutto in attesa dello scontro diretto dell’ultimo turno tra Inter e Atalanta, che potrebbe giocarsi venerdì. In coda, per evitare la retrocessione, il Lecce dovrebbe vincere dopodomani a Udine, poi superare in casa il Parma, conseguentemente sperare che il Genoa faccia un solo punto con Sassuolo e Hellas Verona, perché in caso di 2 punti, avrebbe il vantaggio dello scontro diretto sui salentini.
IL PROGRAMMA DELLA TRENTASETTESIMA GIORNATA
Domani 19.30 – Parma-Atalanta (Dazn)
Domani 21.45 – Inter-Napoli (Sky)
Mercoledì 19.30 – Hellas Verona-SPAL (Dazn)
Mercoledì 19.30 – Lazio-Brescia (Sky)
Mercoledì 19.30 – Sampdoria-Milan (Sky)
Mercoledì 19.30 – Sassuolo-Genoa (Sky)
Mercoledì 19.30 – Udinese-Lecce (Sky)
Mercoledì 21.45 – Cagliari-Juventus (Dazn)
Mercoledì 21.45 – Fiorentina-Bologna (Sky)
Mercoledì 21.45 – Torino-Roma (Sky)