Intervistato da La7, il ministro dello sport spiega il futuro sempre più incerto del calcio italiano e getta benzina sul fuoco delle polemiche
VERSO LO STOP. “Io fossi nei presidenti delle società di calcio mi preoccuperei di una ripresa sicura: consiglio al calcio un piano B”. Con queste parole il ministro Vincenzo Spadafora gela i vertici del pallone ai microfoni di La7. “Potrebbe essere la maggioranza dei presidenti delle società di Serie A a chiederci di sospendere tutto e di concentrarci sul prossimo campionato. Io fossi al posto loro penserei alla prossima stagione”.
MAZZATA. Parole durissime che alimentano le già forti polemiche piovute nei giorni scorsi. Spadafora insiste: “Oggi e domani ci saranno le audizioni fra la Figc e il comitato tecnico scientifico sul protocollo medico. Quello della Figc non era sufficiente, ecco perché non abbiamo consentito subito gli allenamenti. Oggi non posso dire se a metà giugno si potrà tornare a giocare. Ma se non ci sarà sicurezza anche il campionato dovrà fermarsi”.
SULLE TV. Il ministro poi lancia una frecciata anche sulle partite in chiaro che Lega e Sky non hanno voluto trasmettere sui canali Rai: “L’Inghilterra sta pensando a un piano B, ad esempio partite da trasmettere in chiaro. Quando ci ho provato sappiamo cosa è successo”.