L’icona del Cagliari ha parlato a La Nuova Sardegna del passato in rossoblù e delle celebrazioni del cinquantenario dello storico successo del ’70
LEGGENDA. “La più bella soddisfazione della mia vita di sportivo. I gol, la nazionale, le vittorie, tutto bello. Ma niente in confronto alle sensazioni vissute in quei giorni”. Così Gigi Riva descrive le sensazioni che ancora oggi prova per quello straordinario successo che lo ha consegnato al mito. Lo Scudetto del 1970 compie 50 anni e il protagonista più importante di quella cavalcata non si sottrae al ricordo di quell’impresa. “Da solo non avrei fatto un tubo. Vincemmo perché la squadra era perfetta”.
IL SUCCESSO FINALE. Riva ricorda soprattutto gli ultimi momenti di quella cavalcata e quella vittoria contro il Bari che consegnò l’alloro: “Scendemmo in campo molto concentrati. Lo stadio era pieno, l’entusiasmo straordinario. Feci gol io su passaggio di Brugnera e poi Gori chiuse il discorso. Solo allora capimmo che era fatta, perché eravamo sul 2-0 mentre la Juve perdeva ugualmente 2-0 a Roma”.
LE GUIDE. Poi un pensiero ad Arrica e Scopigno, le due menti dietro allo straordinario trionfo: “Arrica? Lui è stato davvero uno degli artefici dello scudetto. Scopigno fu fondamentale. Parlava poco in genere, ma sempre al momento giusto. Era uno che sdrammatizzava e questo ci consentiva di sentire meno la pressione addosso”.