Il presidente rossoblù si è soffermato su quanto accadde nel ’70. “Riva punta di diamante di quella che più di una squadra in campo era fatta da amici veri”
Nel giorno della ricorrenza del cinquantesimo anniversario dello scudetto (12 aprile 1970) l’attuale presidente del Cagliari Tommaso Giulini, è intervenuto a Sky Sport 24, trattando vari temi, anche sullo stato attuale del calcio per colpa del Coronavirus, in vista di un momento difficile, specie dal punto economico, che si potrebbe vivere.
LE PAROLE DEL NUMERO UNO DEL CLUB. “Lo scudetto del Cagliari la favola più bella che mio padre mi raccontava da piccolo, Riva era la punta di diamante di quella che più di una squadra in campo era fatta da amici veri anche nella vita di tutti i giorni. Avvicinarci a quella squadra sarebbe ovviamente fantastico. Per venire all’attualità, sono assolutamente contrario al mercato quando si gioca. Leggo in giro che quest’anno possa durare anche tre o quattro mesi. Sarebbe pura follia. Bisogna iniziare a lavorare su un salary cup che può avvicinare i club, modello americano, che nel post Coronavirus può essere fondamentale per una ripartenza. Ci saranno tifosi che avranno difficoltà a venire allo stadio, non solo per le restrizioni, ma soprattutto per le difficoltà di natura strettamente economica. Dobbiamo stare attenti alle politiche di prezzo degli abbonamenti e del singolo biglietto, oltre a tutto ciò che ruota attorno al mondo del calcio.
SERIE A E ZENGA. “Se ci dovessero essere queste tredici partite finali, si giocheranno in un lasso di tempo abbastanza ravvicinato, più o meno in un mese e mezzo, e comunque mi auguro non oltre la fine di luglio. Credo che dobbiamo, una volta per tutte decidere se vogliamo o non finire questa stagione. Zenga ? Ha delle qualità e al Cagliari le farà vedere. Specie davanti può contare sull’abbondanza e sulla qualità. Joao Pedro ha fatto un torneo incredibile con 16 gol, uno più bello dell’altro, Simeone ha sempre dato un grandissimo contributo, Pereiro che ha esperienza internazionale, senza dimenticare Nainggolan che può giocare ovunque in mkezzo al campo e ridosso dell’attacco”.