Il portiere del Cagliari, che si appresta a rientrare dall’assenza per infortunio, ha parlato a 360 gradi del suo passato, presente e futuro
Alessio Cragno, portiere rossoblù in procinto di tornare in campo dopo l’infortunio alla spalla, ha parlato ai microfoni de La Nuova Sardegna di svariati temi.
IL 2019. “La gioia professionale più grande dell’anno appena passato è stata sicuramente la convocazione in Nazionale e in assoluto la nascita di mia figlia Benedetta. Una gioia che descrivere con le parole non è possibile. Il matrimonio con Silvia è stata un’altra emozione fortissima“.
NUMERI UNO. “Un’attitudine ci vuole. Non è il ruolo che tutti i bambini sognano di fare. il novanta per cento preferisce giocare in attacco perchè attratti dalla possibilità di fare gol. Noi portieri facciamo allenamenti diversi dai compagni, abbiamo più responsabilità perchè un nostro errore significa subire una rete. I portieri vivono la solitudine. Insomma per fare questo ruolo devi avere passione e coraggio. Non siamo matti come spesso si dice, però serve un pochino di spregiudicatezza“.
IDOLO CASILLAS. “Il portiere perfetto dovrebbe avere la presa di Gigi Buffon. Di giocatori come lui non ne nascono tutti i giorni. Un campionissimo fuori e dentro il campo. Buffon è il migliore dell’ultimo decennio e con l’esperienza è diventato ancora più forte. Iker Casillas ha riflessi notevoli e da sempre è il mio preferito in assoluto“.
PUNTI DI FORZA E…DEBOLI. “Sicuramente l’agilità e la reattività tra i pali, penso di avere una buona dose di forza. Le cose da perfezionare sono tante, non si finisce mai di imparare. Può sembrare una frase fatta ma è così. Devo crescere nella gestione delle situazioni e nella capacità di aiutare la squadra. Lavorerò tanto per correggere questi difetti“.