La squadra di Maran inizia a esaltare anche i tifosi più scettici. Ma in caso di qualificazione per una Coppa le partite si giocheranno lontano dalla Sardegna
Una partenza così se la sognavano in tanti, ma pochi ci credevano davvero. Dopo dieci giornate di campionato il Cagliari siede al tavolo delle squadre più forti della Serie A: lo fa con diritto, con la forza delle prestazioni tutte all’altezza della situazione. Anche le prime due giornate, archiviate con altrettante sconfitte, non avevano deluso fino in fondo, anzi. E dopo quelle, una striscia di otto gare sempre a punti. Certo, dieci giornate sono ancora poche per poter dare un responso a quello che sarà l’obiettivo dei rossoblù, ma è già piuttosto indicativo, anche verificando le difficoltà che stanno riscontrando alcune squadre che grandi lo furono nel recente passato.
Davvero il Cagliari può puntare a un traguardo europeo? Sì, le carte sono quelle giuste. La città potrà dunque dopo venticinque anni riassaporare quelle notti magiche? No. Non ancora, almeno.
Purtroppo in caso di qualificazione europea il Cagliari sarebbe costretto a emigrare perché la Sardegna Arena non è omologata per le gare di Champions o di Europa League. I tempi per la costruzione del nuovo Sant’Elia sono ancora incerti, ma di sicuro non si potrà parlarne prima del 2022 o 2023. Un vero peccato per i tifosi, dunque, che nel benaugurato caso sarebbero costretti a emigrare altrove. Ancora una volta.