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Bologna, la macchina del tempo: storia e protagonisti

Dopo Juventus, Inter, Milan e Genoa, la società felsinea è la più titolata nel massimo campionato italiano con 7 scudetti insieme al Torino: breve profilo storico sul prossimo avversario del Cagliari

LO SQUADRONE CHE… Il Bologna, proprio come Genoa e Torino tra le squadre più titolate d’Italia dopo le cosiddette “grandi”, ha provato le sue avventure più esaltanti in tempi molto remoti. Fondato nel 1909, il club rossoblù vive grande splendore a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Grazie all’arrivo del tecnico Hermann Felsner, il Bologna si laurea campione d’Italia nel 1925, poi nel 1929. Ma soprattutto trionfa per due volte (1932 e 1934) nella Coppa dell’Europa Centrale (in seguito Mitropa Cup), diventando la prima squadra nostrana a vincere una competizione continentale per club. Gli emiliani in quel periodo poterono contare su numerosi nazionali, tra cui il portiere Gianni, l’ottimo Della Valle e soprattutto il bomber Angelo Schiavio. Arrivarono altri quattro scudetti (1936, 1937, 1939 e 1941), con l’allenatore Arpad Weisz e la funambolica ala destra Amedeo Biavati, protagonista del celebre “doppio passo”. Quel Bologna fortissimo fu descritto come “lo squadrone che tremare il mondo fa”.

ULTIMO SQUILLO. Nel 1964 il Bologna, presieduto da Renato Dall’Ara fin dagli anni Trenta, riuscì a riconquistare il tricolore – l’ultimo fino a oggi della sua storia – piegando la concorrenza dell’Inter. Guidata da Fulvio “Fuffo” Bernardini in panchina e capitanata dal campione di casa Giacomo Bulgarelli, la squadra felsinea si avvalse dei gol del danese Harald Nielsen (capocannoniere del campionato) e delle giocate geniali del tedesco Helmut Haller, le incornate dello stempiato Pascutti, di Janich, Fogli, Perani… un’annata contraddistinta anche da chiacchierati risvolti doping e decisa da uno spareggio secco a Roma dopo l’arrivo a pari punti con l’Inter. Da allora fino a oggi la storia del Bologna ha vissuto tanti capitoli, senza raggiungere l’antica gloria ma ospitando protagonisti di primissimo piano. I gol a grappoli del bomber Beppe Savoldi, il debutto nel grande calcio di un giovanissimo Roberto Mancini.

ANNI RECENTI. Nella prima metà degli anni Novanta la società vive un periodo molto delicato, cadendo nel giro di qualche stagione prima in B e poi in C1. Difficoltà finanziarie, il fallimento nel 1993 e la rinascita velocissima. E ancora l’abbagliante annata 1997-98 di Roberto Baggio in rossoblù, la seconda giovinezza di un altro Beppe: Signori. Nel 2005 il Bologna retrocede in B, risalendo tre anni dopo. Un’altalena immediata, stavolta tra il 2014 e il 2015. L’ultimo campionato si è concluso al 10° posto.

 

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