L’Unione Sarda sottolinea l’anomalia della squadra di Maran, che nella corsia mancina sembra avere il proprio tallone d’Achille
ROTAZIONE. Il ruolo di laterale sinistro difensivo, nel Cagliari, non ha ancora trovato un padrone nel vero senso della parola. Nel 4-3-1-2 di Maran era partito titolare il greco Charalampos Lykogiannis. Il difensore ex Sturm Graz, arrivato a metà della scorsa stagione, non ha mai dimostrato finora alti picchi di rendimento in rossoblù. Esterno di buon fisico e maggiormente propenso alla fase difensiva, l’ellenico ha perso il posto a causa di prestazioni altalenanti. Maran si è quindi affidato a Simone Padoin.
IL FANTASMA PAJAC. Padoin ha ricoperto la mansione affidatagli dal tecnico con la consueta diligenza e accortezza, doti che con la duttilità ne fanno uno degli elementi più preziosi della rosa. Ma pure l’ex juventino, classe 1984, può avere necessità di tirare il fiato in occasione di incontri ravvicinati. Contro l’Inter, con Lykogiannis infortunato e Padoin in debito d’ossigeno, Maran ha compiuto l’esperimento Faragò: la mezzala, per la prima volta in quella posizione, è stato spesso e volentieri surclassato dall’agile Politano. Non predisposto per compiti di marcatura, non è andata bene. In tutto questo, salta all’occhio la bocciatura di Marko Pajac. Il croato, riconvertito lontano da Cagliari da trequartista a difensore esterno mancino, sembra non trovare neppure quest’anno lo spazio per giocare.