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Barella, l’equivoco tra valore reale e valore percepito anima il mercato

Il talento sardo è l’oggetto del desiderio di alcune big ma nessuno fino ad ora è riuscito a fare il blitz decisivo per strapparlo al Cagliari

ANCORA IN SARDEGNA. Senza dubbio Nicolò Barella è l’uomo mercato del Cagliari, inutile nascondersi. Lo ha ammesso anche il presidente Giulini, rendendo note le sue difficoltà nel trattenere il gioiello di casa. Dietro al giocatore negli ultimi mesi ci sono state tantissime big del calcio europeo: Juventus, Liverpool, Chelsea, Borussia Dortmund, Roma, Napoli, Inter, Atletico Madrid e chi più ne ha più ne metta. A prescindere da quante di queste si siano realmente avvicinate al centrocampista, la domanda che sorge spontanea è cinica e spietata: perchè è ancora al Cagliari?

L’EQUIVOCO. La risposta ovviamente non è il romantico desiderio del calciatore di rimanere nella sua Isola e restare fedele ai colori rossoblù, non possiamo essere così ingenui da pensare che sia questo a frenare la sua partenza. Solitamente quando un grande club vuole un giocatore da una squadra più piccola va e se lo prende senza troppe resistenze nella stragrande maggioranza dei casi. Barella al momento resta perchè c’è un equivoco tra il valore reale considerato dal Cagliari e il valore percepito dai club interessati. Dove a Milano o a Madrid vedono semplicemente (si fa per dire) un potenziale campione, in via Mameli invece vedono una grossa fetta di credibilità in ballo.

NON SOLO IL CAMPO. Se ci si ferma al campo Barella è potenzialmente il centrocampista italiano più forte del prossimo decennio. Completo di tutto: tecnica, corsa, grinta. Una versione aggiornata del miglior Nainggolan visto alla Roma. Il problema è che il ragazzo è ancora molto acerbo in diversi aspetti e nessuna società al momento se la sente di avanzare quella proposta indecente che chiede Giulini. Basti vedere due talenti come Kessiè e Cristante partiti per poco meno di 30 milioni per capire fin dove sono disposte a spingersi le big per questo tipo di giocatore. Barella però non è solo un calciatore per il Cagliari, ma è il nome su cui il presidente rossoblù si sta giocando il rapporto con la piazza.

VALORE IN PIU’. Questo rende Barella difficilissimo da trattare. Giulini non può fare sconti, non può fare prestiti, non esistono diritti di riscatto. Serve una cifra monstre per convincere la Sardegna che quel ragazzo, simbolo di chi crescendo nell’Isola ce l’ha fatta, può partire. Non è un dettaglio da poco per una società che ha fatto dell’appartenenza il leitmotiv della propria strategia di marketing. Chi vuole Barella deve sapere che sta facendo i conti con un’intera Regione. 

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