Per i rossoblù è arrivato il momento di applicarsi di più in fase offensiva e offrire più soluzioni agli attaccanti per andare a rete
ASTINENZA. Come riportato da L’Unione Sarda, il Cagliari non segna su azione da 695 minuti. Un’eternità se si pensa che ogni singola partita dura circa 90 minuti e che da qui alla fine del campionato restano circa 360 minuti da giocare.
POCHE SOLUZIONI. Non tutte le colpe sono da affibbiare agli attaccanti. A vedere il gioco del Cagliari si direbbe che le soluzioni offensive siano limitate alle incornate di Pavoletti e alle palle alte, ma così non basta. Non si entra in area palla a terra e gli inserimenti dei centrocampisti in zona gol sono misurati col contagocce.
IL PARTNER. La seconda punta fa fatica a costruirsi delle occasioni e spesso è costretta a giocare più da centrocampista aggiunto che da attaccante. Il partner di Pavoletti fa dunque una fatica enorme sia ad andare in gol per se stesso sia a mandare in gol il centravanti livornese.
SAMPDORIA. Una Sampdoria in flessione e con alcune importanti assenze potrebbe essere l’ultima occasione per provare nuove soluzioni in fase offensiva e approcciare la gara in maniera più sfrontata. Servono pochi punti per salvarsi, ma le prossime tre gare vedranno i rossoblù fronteggiare un calendario tutto in salita. Oggi non ci si può accontentare.