La partita di domenica per Leonardo Pavoletti sarà un ritorno a casa in quel Luigi Ferraris che lo ha fatto esplodere in Serie A. Uno stadio che gli ha dato tantissimo e un pubblico che lo ha adorato fin da subito. Lui, il bomber casalingo, capace di farsi amare proprio per la virtù di saper fare centro davanti ai propri tifosi. Due anni con la maglia del Genoa, 44 presenze e 23 reti nel massimo Campionato, con una Nazionale italiana soltanto sfiorata. Antonio Conte lo aveva chiamato per lo stage pre-Euro 2016, senza tuttavia includerlo nella lista definitiva, non senza polemiche da parte dei media che ne chiedevano la convocazione a furor di popolo.
Poi l’infortunio e la parentesi napoletana da dimenticare. A Cagliari è stato accolto come il salvatore della patria dai tifosi memori di quelle prodezze con la maglia del grifone. Quest’anno per lui è stato difficile trovare il gol con continuità a causa della scarsa propensione offensiva della squadra sarda, complice un gioco prevedibile che non favorisce di certo una prima punta lasciata troppo sola in mezzo ai difensori avversari. Eppure Pavoletti quando è stato messo in condizione di esprimersi ha buttato dentro il pallone con una facilità estrema degna di un grande bomber. I difensori del Genoa sono avvisati: il Pavo sa bene come si segna al Ferraris.