Un passo avanti c’è stato, ma ancora tanti se ne possono fare. Se ne era occupata già un anno fa la redazione di Striscia la Notizia: allo stadio Sant’Elia, come veniva mostrato nel servizio del 15 ottobre 2016, la visuale dei disabili era quasi completamente ostruita da parapetto e panchine. Era possibile vedere, insomma, solo una misera porzione di campo.
In quel caso la promessa di Mario Passetti, direttore generale del Cagliari Calcio, fu chiara: “L’anno prossimo giocheremo in uno stadio temporaneo, che tuttavia darà la possibilità anche ai diversamente abili di godersi la partite da una distanza di circa sette metri e mezzo“.
Ieri sera è andato in onda nuovamente un servizio sulla faccenda dell’inviato sardo Cristian Cocco, che dimostra i miglioramenti ottenuti con la costruzione della Sardegna Arena. Nel nuovo stadio tuttavia permane ancora la questione delle transenne, posizionate proprio all’altezza degli occhi.
“Lo stadio è stato costruito in 127 giorni e la legge fissa l’altezza del parapetto a 1,10 metri. Non si può modificare” ha risposto il dg Passetti. “L’anno scorso i disabili potevano vedere la partita a venti metri dal campo e in unico settore, oggi possono farlo da due settori diversi e da soli sette metri e mezzo“.
Chissà che il Cagliari Calcio non si impegni alla ricerca di nuove soluzioni.