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Faragò e l’etichetta “non pervenuto”

Paolo Faragò era arrivato al Cagliari nell’ultima sessione di mercato invernale, proveniente dal Novara. In cadetteria si era fatto valere nelle ultime stagioni, rivelandosi un giocatore molto interessante. Un giovane che però ha avuto grandi difficoltà nell’approccio alla Serie A.

Centrocampista di buone doti offensive, il giocatore di Catanzaro era stato presentato dall’allora direttore sportivo Capozucca in questo modo: “Faragò era stato vicino già quest’estate, poi per vari motivi non se n’è fatto nulla. Quest’anno con il Presidente abbiamo deciso di portare avanti l’operazione, risolta in modo tutto sommato veloce in soli 3 giorni: siamo ben lieti del suo arrivo. Lo conosco bene e l’ho osservato giocare molte volte. Si è parlato di ringiovanire la rosa, però il suo arrivo si è concretizzato a prescindere per il Cagliari di oggi e domani. Speriamo mantenga ciò che ci auguriamo nel difficile salto di categoria“. In realtà e clamorosamente, l’ex novarese si fece subito male in allenamento subito dopo il debutto in A contro la Roma. Appena 9 minuti. Da allora numerose settimane ai box e il passaggio a status di “non pervenuto”. Nella parte finale di stagione, una volta ristabilitosi, ha trovato spazio in altre otto occasioni. Contratto con il Cagliari fino al 2020, il Novara ha appena incassato un sostanzioso premio per il suo obbligo di riscatto: riuscirà a ritagliarsi uno spazio nello scacchiere di Rastelli? Per lui sono in lizza anche diverse pretendenti in B.

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