Il portiere dello scudetto 1970, che nei giorni scorsi ha compiuto 80 anni, è stato intervistato durante il programma “Radio Anch’io Sport“
SORPRESO. Enrico Albertosi, storico numero 1 del Cagliari campione d’Italia nel 1970, è intervenuto questa mattina durante il programma radiofonico “Radio Anch’io Sport” su Radio 1 Rai. Durante la trasmissione condotta da Filippo Corsini, con ospiti il giornalista Alberto Cerruti e l’ex arbitro internazionale Paolo Casarin, Albertosi ha parlato del Cagliari attuale: “Una squadra che lotta, come dimostrato anche in occasione di alcune gare che non si erano messe nel migliore dei modi. Sono positivamente sorpreso dopo un avvio di stagione difficile“.
ANALOGIE. “Analogie con il ‘mio’ Cagliari? Sicuramente la grinta e la voglia di fare risultato. Poi, per certi versi, anche il sistema di gioco da centrocampo in avanti. Noi avevamo Domenghini e Gori che svariavano sulle fasce per permettere gli inserimenti dei compagni in area: in questo Nández e Simeone sono preziosissimi” ha dichiarato Albertosi, che ricorda con affetto anche l’ex compagno e “principe degli autogol” Comunardo Niccolai: “Quando mi segnava un autogol, me la prendevo con lui anche con parole pesanti. Ma in realtà ha pure evitato al Cagliari di incassare tanti gol con il suo coraggio e il suo tempismo“. Sul futuro del ruolo di portiere in Nazionale, ha concluso dicendo che “Nonostante Sirigu sia una certezza e purtroppo Cragno sia fuori causa, farei giocare Meret: tra i giovani è lui che dà più affidamento, secondo il sottoscritto. Sarebbe ora che la Nazionale vincesse di nuovo una competizione importante, vista la situazione dei nostri club che zoppicano in Europa ormai da troppo tempo“.