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Roberto Muzzi e quell’insegnamento di Tabarez…

La lezione di vita del Maestro Tabarez e quel ricordo di Muzzi ai tempi di Cagliari. È il ct dell’Uruguay il vincitore morale del mondiale di Russia 2018.

VINCITORE MORALE. I mondiali di Russia entrano nella loro fase conclusiva. Semifinali (Inghilterra-Croazia, Francia-Belgio), finali, Coppa del Mondo alzata al cielo e poi sarà tempo di bilanci. Il vincitore, la sorpresa, la delusione, il gol più bello, l’uomo che non ti aspetti. Ma un titolo possiamo conferirlo già da ora. Una medaglia al valore, per il vincitore morale del mondiale, come sentenzia il Corriere dello Sport: Oscar Washington Tabarez. Il Maestro.

VALORI. Settantun anni portati con dignità, onore, grinta. Ma soprattutto rispetto. La sua avventura mondiale si è conclusa con i gol di Varane e Griezmann. Ma la sua leggenda ne ha solo tratto altra linfa. Sarà per il rispetto con cui ha abbracciato Deschamps a fine partita con la Francia, sarà per la la considerazione per il lavoro, il fair play, la dignità di sé e per gli altri o negli ultimi pacati consigli a un giocatore che sta entrando in campo. Sarà per la grinta e la commovente tenacia con cui lotta da anni contro la sindrome di Guillain-Barré. Lui, il suo mondiale, l’ha vinto. E l’ha fatto vincere a tutti noi che lo abbiamo guardato.

EDUCAZIONE. Anche dando l’addio alla Russia ha privilegiato gli aspetti educativi che gli stanno particolarmente a cuore, per la sua storia di insegnante: “Non serve diventare campioni del mondo se i nostri giovani non sanno dov’è la Russia o perché la Francia ha così tanti giocatori di origine africana. Questo è il momento di mantenere la promessa di destinare il 6 per cento del Pil per l’educazione pubblica“.

IL RACCONTO DI MUZZI. Commozione e stima che tuttavia non devono essere solo formalità per un uomo che per l’ennesima volta ha dato un grande insegnamento al mondo intero. Come fece a Cagliari, nella stagione ’94-’95 e nelle quattro partite in cui sedette in panchina nel ’99. Una lezione di vita che ha trasmesso ai giocatori che ha incontrato lungo la sua strada. Lo ricorda così “Boom Boom Gol”, Roberto Muzzi: “Mi ha insegnato tante cose ma quella che più mi ha colpito è questa: dovete salutare le persone che incontrate arrivando allo stadio, molti dei quali stanno lì dalle 6 del mattino a lavorare perché lo show vada per il meglio. Dovete farlo per primi voi, non aspettare che lo facciano loro“.

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