Cresciuto nel florido vivaio del Milan e stimatissimo nientemeno che da Marco Van Basten, il centrocampista Christian Lantignotti sbarca a Cagliari nell’estate del 1994.
La panchina rossoblù è affidata a Giovanni Trapattoni che in un primo momento non gli concede tante possibilità, ma considerate le difficoltà, e pure le bizze, di Massimiliano Allegri, il tecnico di Cusano Milanino decide di dargli fiducia che ripaga: tanto dinamismo in mezzo al campo, tanti palloni recuperati e pure un pizzico di qualità nelle giocate.
L’arrivo di Bruno Giorgi al posto del dimissionario Trap non cambia le cose, anzi: Lantignotti colleziona prestazioni e pure 2 goal contro Bari e Padova.
La stagione successiva Oscar Washington Tabarez lo schiera inizialmente solo in Coppa Italia dove realizza un goal decisivo per il passaggio del turno all’Atalanta, ma in campionato il play maker del 5-3-2 è ancora Massimiliano Allegri.
Colte in maniera definitiva la totale inadeguatezza del fantasista livornese, il tecnico uruguaiano punta proprio in Lantignotti come fonte del gioco. In mezzo al campo palesa diverse difficoltà, in quanto non in possesso dei tempi e del passo necessari per quel ruolo.
Lo spirito di abnegazione e battagliero del ragazzo deve però fare i conti con la sfortuna: durante il secondo tempo di Cagliari-Inter cade a terra nel tentativo di recuperare un pallone. “Mi sono rotto tutto”, disse all’arbitro.
Non si sbagliava, purtroppo. Rottura del legamento crociato e stagione terminata in anticipo, al termine della quale verrà ceduto al Padova dopo aver collezionato 35 presenze e 2 goal.