Il nuovo tecnico del Cagliari è fautore del 4-3-3 e poche volte ha cambiato il suo credo, ma questa rosa ha bisogno di essere rifondata
CAMBIAMENTI. Sarà la difesa a quattro la base di partenza del nuovo Cagliari targato Eusebio Di Francesco. L’ex tecnico della Roma pensa a come disegnare la sua squadra ma al momento non può contare su troppi punti fermi. Alcuni gioielli potrebbero lasciare il club, mentre la difesa è al momento un reparto da resettare. Si ripartirà da Cragno, Rog e Simeone, ma anche da Nandez e Joao Pedro se nessuno dovesse presentarsi alla porta di Giulini con un cospicuo malloppo.
VUOTI. Restano scoperti diversi ruoli, come i due terzini e almeno un centrale in quella che sarà la difesa a quattro di Di Fra. Ceppitelli, Walukiewicz e Pisacane si giocheranno l’ultimo posto disponibile nel reparto arretrato. A rischio anche il riscatto di Mattiello, che ha ben figurato nel finale di stagione, ma che con l’addio di Zenga e Carli potrebbe non vedere prolungata la sua permanenza in Sardegna. A centrocampo serve un regista dopo l’addio di Cigarini e con Oliva tutto da valutare, mentre in attacco il passaggio al 4-3-3 potrebbe favorire l’inserimento di Pereiro nel suo ruolo naturale di esterno offensivo. C’è da lavorare molto, ma quel che è certo è che con Di Francesco inizia una rivoluzione.
LA STELLA. Ridotte al minimo le possibilità di permanenza per Radja Nainggolan. Il quattordicesimo posto è stato una delusione anche per il Ninja, ma il nuovo tecnico lo conosce bene e spera di poterlo convincere a rimanere. L’Inter però ha il destino del belga in mano e al momento è difficile ragionare su un Cagliari del futuro che preveda ancora Nainggolan. In caso di permanenza però, l’ipotesi di un 4-2-3-1 sarebbe alquanto percorribile.