“Siamo arrivati grazie a un lavoro di squadra, con un pensiero univoco, con una strategia ben precisa dall’11 luglio. Non ci poteva essere disegno migliore. Il raggiungimento della finale è qualcosa di importante per il club, per me, per la squadra, per il mio staff, ma è normale ed è evidente che manca l’ultimo step per scrivere veramente qualcosa di grande”.
“Ci stiamo preparando come sempre. Prima di tutto, ci sono ci sono due partite prima di quella giornata speciale, per cui mi concentrerei passo dopo passo su quello che è il quotidiano. Metteremo la stessa preparazione, come facciamo nelle altre gare, con la cura maniacale dei dettagli. Per una partita del genere è normale che cambieremo qualcosa, ma prima mi piace pensare che ci siano Lecce e Sampdoria”.
“Il nostro punto di forza è il gruppo. Non è una frase fatta, noi siamo un gruppo ben amalgamato che sa quello che vuole e dall’11 luglio abbiamo posto le basi per cercare di regalarci qualcosa di importante. Lo stiamo facendo, siamo quasi ad un passo e spero che i ragazzi percepiscano questo, che manca ancora qualcosina per fare qualcosa di bello”.
“L’obiettivo in campionato invece è far crescere i giovani. Anche in campionato ci siamo tolti delle belle soddisfazioni, ma come tutte le squadre abbiamo attraversato i nostri momenti difficili, però siamo sempre riusciti a riprenderci e non deprimerci. Questo è anche frutto di quello che poi cerchiamo di trasmettere ai ragazzi che è prima di tutto la serenità”.
“Essere su questa panchina per me è un grande onore. Il Cagliari è una parte importante della mia vita. Poter contribuire alla crescita dei giovani è una grande responsabilità, ma anche una grande soddisfazione. Il mio obiettivo è quello di farli crescere, cercando di portare quanti più giocatori possibili ad essere pronti per il calcio che conta. Io da giocatore ho dato tutto per questa maglia e ora cerco di farlo in un’altra veste, cercando di trasmettere quei valori che mi hanno contraddistinto come il rispetto, il sacrificio, la voglia di non mollare mai”.
“Questa è una scelta che non è stata preparata. Come dico sempre a mia moglie e ai miei figli, è un qualcosa che è arrivato inaspettatamente e ci siamo goduti ogni passo, ogni momento in questa città e averlo fatto prima da calciatore e oggi da allenatore è un qualcosa che comunque mi lascia grandissima soddisfazione”.