DUBBI SULLA STRATEGIA. In superiorità numerica per tutta la ripresa e sotto di un gol, il Cagliari ha sostanzialmente deluso nella reazione messa in campo a Lecce. Al di là delle due traverse colpite da Luvumbo e Viola, la produzione offensiva è stata insoddisfacente e spesso non basata su una strategia: perché a un certo punto è sembrato che fosse irrinunciabile passare sempre e solo dagli spunti dell’angolano. I dati ufficiali della Lega Serie A parlano di 15 occasioni da rete create e ben 21 tiri totali, ma appena 2 di questi hanno raggiunto la porta. Precisione ed efficacia troppo basse, considerando l’uomo in più. La mossa di Lapadula per Prati all’intervallo non ha pagato.
PAUSA BENEFICA. Il centrocampo è mancato all’appello, fornendo nel suo complesso una prova impalpabile in fase di costruzione e ripartenza: di fatto Deiola, Prati e Marin hanno contribuito, loro malgrado, a creare un solco che ha isolato l’attacco. Gara incolore per tutti e tre, anche nella ricerca delle conclusioni a rete. L’unico ad averci provato, però ormai al crepuscolo del match, è stato il rumeno. Nella pausa del campionato, Nicola lavorerà sicuramente per inserire l’ultimo arrivato Gaetano nell’impianto di gioco e rivedere cosa è accaduto al Via del Mare.