Il Lecce con 36 punti, guida la mini classifica delle sette squadre in lotta per la permanenza in Serie A. Una settimana fa, con la netta sconfitta a Frosinone, era arrivata la matematica certezza della retrocessione in Serie B della Salernitana. Della gara di domani alla Unipol Domus, per tastare la situazione in casa giallorossa, ne abbiamo parlato col collega di CalcioLecce.it Gabriele De Pandis. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande.
La nave salvezza del Lecce è quasi in porto…
“Ebbene sì. L’arrivo di Luca Gotti sulla panchina ha dato la tranquillità che mancava a un gruppo che, nonostante le previsioni del precampionato, ha palesato qualità e compattezza. Il tecnico veneto è andato al di là del 4-3-3 sin troppo dogmatico per D’Aversa e ha conquistato 11 punti in 5 gare, portando attenzione ai movimenti coordinati difensivi e con una serie di aggiustamenti alla formazione, l’avanzamento di Dorgu nel 4-4-2, la coppia offensiva Krstovic-Piccoli e il maggiore ricorso alla costruzione arretrata con Pongracic, si è visto il miglior Lecce dell’anno”
Che cosa è cambiato con l’arrivo di Gotti?
“Beh, ho iniziato già a descrivere dei concetti. Ha trovato una squadra recettiva e affamata. Senza fare molte filosofie, a mio parare, Gotti è stato una sorta di ritorno al passato. Un allenatore accademico, che conosce la teoria del calcio, bravissimo a totalizzare il massimo risultato con gli uomini a disposizione. Essendo arrivato a mercato chiuso, Gotti ha dapprima dato tranquillità alla squadra e, forte anche del primo, vitale, risultato a Salerno, ha lavorato senza paure. Ricordiamo che il Lecce in questi due anni di Serie A non è mai stato nelle ultime tre posizioni”.
La squadra ha qualità. Baschirotto è pronto per una big?
“Lui è soltanto uno dei simboli del Lecce in questi due anni. Quest’anno, ad oggi, gli è mancato il gol. Rispetto all’anno scorso non c’è più l’effetto sorpresa, ma il centrale assicura un rendimento costante con bassi tassi di errore. A Lecce ha avuto la fortuna di condividere il pacchetto arretrato con Umtiti, un professore del mestiere, e quest’anno con il croato Marin Pongracic, a mio parere uno dei difensori centrali con più qualità dell’intera Serie A. Questi elementi stanno contribuendo sicuramente alla crescita di un calciatore che di lavoro e sacrificio ha fatto la sua virtù”.
L’importanza di avere Corvino…
“Uno dei primi due top player del Lecce insieme al presidente Saverio Sticchi Damiani. Due uomini nati nel Salento che stanno per scrivere un’altra pagina indelebile della storia del calcio nel Tacco d’Italia. Da fine anni Novanta ad oggi, il Lecce (fatta eccezione per una stagione macchiata poi da altri fatti), tornato anche Campione d’Italia Primavera, si è salvato in A sempre e solo con Corvino. Il suo modello si sta rivelando ancora vincente. Vedendo le svolte verso l’autofinanziamento di grandi club, a partire dalla Juventus, si potrebbe dire che società e direzione tecnica del Lecce sono stati già attenti e visionari ai tempi…”
Che Cagliari ti aspetti domani?
“Una squadra contratta, un po’ scottata dalla brutta sconfitta di Genova, ma dall’altra parte pronta a sfruttare l’episodio per infiammarsi davanti al proprio pubblico, che non tradirà le attese riempiendo lo stadio assieme ad una folta rappresentanza leccese. Toccherà a Ranieri canalizzare bene le forze e ‘pulire’ la mente di qualche elemento, a partire dai difensori, magari inesperto in A specialmente quando la palla scotta. Davanti, non mancano colpi ad effetto (Luvumbo, Shomurodov e Gaetano) e arieti (l’ex Lapadula, Pavoletti) Personalmente, ho un bel ricordo di Cagliari, stimo molto il popolo cagliaritano e la tifoseria rossoblu, coerente e di una passionalità dura, ‘coriacea’, per certi tratti simili ‘sociologicamente’ al salentino verace. Mi auguro la salvezza del Cagliari, squadra espressione di un territorio che è più di una regione, anche e soprattutto per onorare il mito Gigi Riva”.