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Stadio, ancora nessun accordo tra Regione e Comune. Solinas non arretra sul nuovo ospedale

L’ubicazione della nuova struttura ospedaliera prevista dalla Giunta regionale frena il progetto stadio su cui l’amministrazione Truzzu invece ha fretta

LOTTA. Il tavolo di confronto è saltato anche ieri. La riunione tecnica tra Comune e Regione non ha portato a un accordo sull’ubicazione del nuovo ospedale cittadino voluto dalla Giunta di Christian Solinas, così anche sul fronte stadio i famosi 50 milioni di euro attesi dal sindaco Paolo Truzzu restano congelati. Il nodo è uno: di tutte le aree proposte dall’amministrazione comunale per la futura struttura ospedaliera, solo l’area di Sant’Elia rispetta i criteri chiesti dalla Regione. Ma così andrebbe spostato lo stadio, il che significherebbe ripartire da zero. Ipotesi fuori discussione sia per il Comune che per il Cagliari Calcio.

SPACCATURA. Il braccio di ferro va avanti e divide il centrodestra sardo, compreso lo stesso Psd’Az del presidente Solinas, ormai isolato all’interno della coalizione e in difficoltà anche nella gestione interna del partito. Forza Italia e Fratelli d’Italia sono sul piede di guerra ed è difficile immaginare un nuovo accordo che tenga insieme tutte le forze in vista delle prossime elezioni nel 2024. Sorride ancora meno Truzzu, perché sullo stadio il primo cittadino si gioca molto e le tribolazioni tra i banchi della maggioranza anche in consiglio comunale fanno male. Il sindaco si sente tradito dal governatore, che con l’ultimo intervento a gamba tesa nella Finanziaria di febbraio ha praticamente deciso l’assetto urbanistico del capoluogo per gli anni a venire, scavalcando sia Truzzu che il consiglio comunale. E proprio i consiglieri fedelissimi al presidente sono i principali dissidenti nella maggioranza guidata dal sindaco.

STADIO. In questo contesto il “Gigi Riva” resta al palo. Lunedì 3 luglio è in programma la conferenza di servizi che esprimerà un parere fondamentale sul progetto. Sarà l’ultimo vero ostacolo burocratico, poi tutto sarà impostato per passare alla fase finale della gestazione. I 50 milioni della Regione però saranno fondamentali e l’emendamento inserito lo scorso febbraio in Finanziaria (su pressione del presidente Solinas) parla chiaro: stadio, ospedale e studentato sono legati a doppio filo. O ci si accorda su tutto o salta tutto. La seconda opzione sarebbe una figuraccia epica per tutto il centrodestra, un suicidio politico che a un anno dalle elezioni significherebbe una disfatta quasi certa alle urne sia per Villa Devoto che per Palazzo Bacaredda. Nessuno può permetterselo. Le interlocuzioni tra i tecnici andranno avanti la prossima settimana, ma una quadra andrà trovata presto.

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