L’ex tecnico rossoblù ha parlato a La Gazzetta dello Sport in attesa di trovare nuova sistemazione
FERMO. “A Palermo e a Cagliari sono ricordato per il gioco. Al Genoa ho sempre dovuto adattarmi, lasciare da parte le idee per far rendere i giocatori che avevo”. Così Davide Ballardini su La Gazzetta dello Sport si toglie qualche sassolino dalla scarpa dopo l’amara esperienza al Genoa conclusa con l’esonero e la successiva retrocessione dei liguri. Il tecnico ricorda il suo periodo in Sardegna per replicare a chi gli da del difensivista.
“Le cose peggiorarono con la cessione di Shomurodov alla Roma – spiega Ballardini parlando dell’ultima parentesi al grifone – Avrei voluto giocare con tre attaccanti, come al Palermo e al Cagliari. Pensavo a un 4-3-3 o 4-3-2-1. Affrontai le prime due giornate con una Primavera rinforzata, contro Inter e Napoli. Poi arrivarono dei giocatori non allenati o infortunati”. Ora l’attesa per una nuova panchina. “Mai parlato con Zangrillo. Con scelte condivise sul mercato di gennaio penso che ce la saremmo giocat. Blessin? Con lui ho visto una squadra compatta in fase difensiva, ma che faticava a creare pericoli. Bisogna legare l’esperienza e le idee più o meno astratte. A mio parere bisognava sfruttare Destro”.
LA B. “Il Genoa è favorito, non può essere altrimenti. Resto un grande tifoso genoano, legato a molte persone. Da dove ripartirei? Da una squadra con giocatori funzionali alla mia idea. Vorrei gente di personalità, ragazzi che sappiano gestire la palla. Vorrei rimanere in Serie A”.
