L’ex attaccante belga-brasiliano del Cagliari compie oggi 51 anni: la nostra redazione lo ha raggiunto telefonicamente per chiedergli un parere sull’emergenza e le vicende rossoblù
CORONAVIRUS. “Secondo me, inizialmente, la situazione dal punto di vista sanitario è stata presa alla leggera in Italia. Tutto questo ha peggiorato le cose, insieme al fatto che in pochi rispettavano le regole. Per me, abituato a fare 10 chilometri di corsa al giorno e costretto a restare a casa senza poter uscire, è dura. Un evento che lascerà sicuramente un’impronta importante nella vita delle persone. Bisogna essere intelligenti affrontando questo periodo difficile, altrimenti tutto diventerà ancora più complicato. La ripresa del campionato? Difficile, l’unica cosa che conta è che venga tutto valutato nel modo giusto“, dichiara Luis “Lulù” Oliveira, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione.
CAGLIARI. L’ex attaccante del Cagliari descrive il suo punto di vista sulla stagione rossoblù: “Credo sia accaduto qualcosa nello spogliatoio. Un Cagliari in grandissima salute che faceva tremare tutti, che dopo un pareggio a Lecce e la sconfitta contro la Lazio in extremis, è invece esploso. Se teniamo conto degli ultimi gol incassati, poi, salta all’occhio che si è trattato di errori individuali. L’atteggiamento della squadra è cambiato in seguito a qualcosa. Un crollo totale, in cui si faticava a salvare degli elementi. Sostengo che sia mancata sia da parte dell’allenatore che dei giocatori più rappresentativi la spinta giusta. Il cambio diventa giusto in panchina, se la situazione non migliora. Su gestione gruppo e cambi in campo, ha le colpe Maran. Ho seguito le vicende sui media, il gossip ha contribuito a far traboccare il vaso. Con Zenga non si è avuta ancora la possibilità di vedere novità, aspettiamo. Il cambio di allenatore darà la possibilità anche a chi è stato utilizzato meno di cambiare il suo destino. I giocatori non devono mai mollare“.