L’ex attaccante del Cagliari Dario Silva, in città in questi giorni dove ha ritrovato l’ex compagno e connazionale Diego López, ha parlato a L’Unione Sarda degli ultimi venti anni della sua vita tra calcio e colpi bassi del destino.
“Sono ritornato nella mia città. Ho rincontrato tanti amici, a cui ho raccontato gli ultimi anni della mia vita con poche parole: perché a me piace guardare avanti. Mi divertivo ad insultare gli arbitri in sardo. Quando dopo quel tragico incidente d’auto i medici dovettero amputarmi la gamba destra, pensai subito che non sarei riuscito a sopravvivere in quelle condizioni. Ma i brutti pensieri durarono poco. A Cagliari ho avuto grandi allenatori come Trapattoni, il migliore. Poi Mazzone. Ma Ventura, no. Con lui andammo in A ma giocando un brutto calcio: il tempo mi ha poi dato ragione. A fine campionato dissi al presidente Cellino che non sarei rimasto con lo stesso tecnico, il rapporto finì purtroppo in modo sbrigativo. Sono ancora in contatto con Marco Sanna e Roberto Muzzi. López era un leader già quando giocava, sapevo sarebbe diventato un bravo allenatore. Oggi lavoro in un’agenzia che cura gli interessi dei giovani calciatori in Spagna, Inghilterra e Sudamerica. Vorremmo arrivare anche qui in Italia. Sarò alla Sardegna Arena sabato per Cagliari-Juventus”.