Sempre i soliti black out. Il principale problema del Cagliari in questa stagione è sempre la mancanza di concentrazione per tutti i novanta minuti. Con López in panchina la squadra è cresciuta molto sotto l’aspetto mentale, almeno per quanto concerne l’atteggiamento in campo e la voglia di lottare che nelle ultime giornate con Rastelli non si era più vista. I rossoblù scendono in campo sapendo di potersela giocare con chiunque, affrontano sempre gli avversari a viso aperto proprio come nelle intenzioni del suo allenatore.
La squadra segue bene il mister e questo si vede. Purtroppo però continua ad essere soggetta a dei cali di tensione specialmente nel secondo tempo. Il gol del Bologna è frutto di una tripla ingenuità: la prima è che nessuno ha chiuso chiuso Masina lasciandogli tutto il tempo di prepararsi al meglio per il cross, la seconda è la marcatura di Pisacane su Destro e la terza è l’uscita sbagliata di Rafael.
Tre fasi di un’azione che racchiude tutto ciò che è stato il calo del secondo tempo. Sul cross è palese il mal posizionamento dei centrocampisti che si fanno sorprendere dal cambio di gioco operato da Palacio per Masina. Sull’inserimento di Destro il difensore del Cagliari Pisacane è nettamente in ritardo sulla chiusura, mentre Rafael sceglie malissimo i tempi dell’uscita. Quindi errori di posizionamento e scelta dei tempi, tutti campanelli d’allarme che segnalano una squadra poco lucida in campo.
López ha ancora tanto da lavorare sulla tenuta fisica e mentale della squadra, ma i segnali positivi ci sono. Il trio della difesa è stato impeccabile per gran parte della gara e il centrocampo ha fatto buon filtro con Barella e Ionita. Anche Cigarini si è mosso bene in fase di non possesso ma, a parte una bellissima imbucata per Faragò, è mancato nei suoi compiti puri di regista. Prima di giocare contro il Bologna in molti avrebbero firmato per il pareggio, adesso però, per come è maturato questo 1-1, un po’ di amaro in bocca rimane. Maledetti black out.