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Verso Udinese-Cagliari: Allegri e la chance Champions persa

“C’è una storia nella vita mia che sarà sempre legata a te”, cantava anni fa Anonimo Italiano, cantante italiano noto per la troppa somiglianza di voce al celebre Claudio Baglioni”. Una frase che calza a pennello su Massimiliano Allegri a inizio 2010, quando l’attuale tecnico della Juventus era alla guida del Cagliari. Il 24 febbraio i rossoblù si presentarono allo stadio ‘Friuli’, oggi ‘Dacia Arena’, per giocare il recupero di una gara importante, rinviata per il maltempo qualche mese prima. Con un successo il Cagliari aggancerebbe la Juventus al quarto posto, in piena zona Champions League. Pronti via e al 3’ Jeda insacca il gol del vantaggio, complice una disattenzione difensiva (Isla su tutti) che aggancia la sfera su cross di Biondini, insaccando senza problemi.

Primo tempo tutto di marca rossoblù, con i padroni di casa che hanno appena cambiato tecnico. In panchina infatti Marino sostituisce l’esonerato De Biase, che pagò  cara la sconfitta a Empoli.  Udinese in affanno, Cagliari in controllo totale e vicino al raddoppio due volte con Nenè e ancora con Jeda.

Nella ripresa invece cambiò tutto nel giro di due minuti dal 23’ al 25’. Va ricordato che in precedenza l’arbitro Trefoloni graziò Conti (fallo di mano e rigore non concesso ai friulani) e l’erroraccio sottoporta di Di Natale, non portarono al pari momentaneo. Il Cagliari cala col passare dei minuti, e prima subisce il pareggio di Sanchez (dormita collettiva della difesa) e quindi, senza neanche abbozzare una reazione, rimedia il 2-1 circa 120” dopo con Di Natale.

Unica recriminazione del secondo tempo, un penalty non decretato per fallo di mano di Lukovic su tiro a botta sicura di Larrivey, entrato al 32’ al posto di Jeda. Dopo quella partita, il Cagliari iniziò una parabola discendente, che a inizio aprile portò all’esonero di Allegri in favore di Giorgio Melis. Un vero peccato la gara persa a Udine, che avrebbe concesso una chance importante in chiave europea.

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