Si può sempre fare di più. Anche ieri contro la Juve si sarebbe potuto fare meglio, non solo a livello di risultato ma anche di gioco. Ovviamente se Faragò e Farias avessero buttato dentro quei palloni staremmo parlando di un altro Cagliari, probabilmente troppo rinunciatario nel secondo tempo anche a causa del contraccolpo psicologico causato dai gol mancati.
Un altro Cagliari è anche quello che aveva in mente Rastelli sino a una settimana fa, prima che la società gli comunicasse la decisione di Marco Borriello di fare le valigie. Un’estate intera a preparare il 4-3-1-2 con qualche sporadico esperimento di 4-4-2, con Joao Pedro protagonista della manovra e il duo Sau-Borriello a completare l’attacco. Invece alla prima di Campionato si è presentato in maniera completamente diversa.
Due punti fermi come Joao Pedro e Sau in panchina, spazio a Farias e a un Cop che fino a pochissimo tempo fa si cercava di piazzare altrove. Faragò che ha passato la preparazione ad allenarsi da terzino ieri si è ritrovato nuovamente a centrocampo. L’impressione è che Rastelli abbia stravolto tutti i piani su cui aveva lavorato nel pre-campionato.
Sarebbe stato lo stesso Cagliari con Borriello? Probabilmente no, perché anche se la caratura dell’avversario richiedeva un assetto particolare, quello sceso in campo ieri è troppo lontano da quello proposto dal mister sin da Pejo e fino alla Coppa Italia. Con le dovute proporzioni, pensate di togliere Dzeko alla Roma o Icardi all’Inter alla vigilia di una partita contro il Barcellona. Le difficoltà per allenatore e giocatori aumenterebbero drasticamente e i piani fatti volerebbero dalla finestra.