Zito e Tusa: “Il nostro segreto? Passione e tanto lavoro. Al Cagliari servirebbe un uomo-gol”

Chiacchierata con i titolari del longevo nome dell'abbigliamento a Villamar

ZITO E TUSA - Abbigliamento

Quando risultati e longevità vanno di pari passo. Zito e Tusa, storico negozio di abbigliamento a Villamar, presente sul territorio da ormai 65 anni, continua a godere di ottima salute. E non per caso. Dietro il successo dell’attività c’è tanta esperienza, ma soprattutto una grande passione che si tramanda da ormai tanti anni.

I titolari, i fratelli Gerolamo e Pietrina Tusa, lo chiariscono subito: “Tanto lavoro, con l’aspetto famigliare che ha aiutato sicuramente. Ma è da sottolineare l’apporto e l’impegno dei collaboratori, senza i quali non sarebbe stato possibile ottenere i risultati conseguiti finora”.

ZITO E TUSA - Abbigliamento

 La vostra clientela vi apprezza molto

“Siamo sempre stati il cosiddetto negozio-famiglia: abbiamo vestito tante generazioni, dal bambino al nonno, come si diceva una volta con gli abiti ‘per tutti i giorni’ e quelli ‘per la domenica’. Questo distinguo ora non c’è più: la gente si veste in tutti i modi ogni giorno della settimana, senza distinzione, a meno che non si tratti di cerimonie. Certe fasce d’età, quelle più giovani, prediligono gli acquisti online, un sistema di vendita che non abbiamo preso in considerazione perché ci piace il contatto con il pubblico. E poi, come per tutte le cose, occorre essere molto preparati. L’improvvisazione non fa per noi”.

ZITO E TUSA - Abbigliamento

Siete partiti anche con la consulenza d’immagine

“Cerchiamo di restare al passo con i tempi, far capire alle persone che ci siamo. La gente deve essere contenta di ciò che acquista: una vendita forzata non è una buona vendita. E la cosa importante, che teniamo sempre ben presente, è quella di non sentirsi mai arrivati”.

ZITO E TUSA - Abbigliamento

 Una battuta sulla vostra passione sportiva: vi piace il Cagliari di quest’anno?

“All’inizio non eravamo troppo convinti, poi però dobbiamo dire che le cose sono migliorate. Nelle ultime gare la squadra non ci è dispiaciuta affatto. Manca però il giocatore che la sappia mettere dentro. Il mercato? Servono soldi, e non è facile trovare i giocatori giusti. Il modello da prendere ad esempio è certamente l’Atalanta: il Cagliari deve provare a puntare su quel tipo di gestione, con tanti talent scout di livello e tante plusvalenze che possano garantire alla società un presente senza scossoni e un futuro sereno”.

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