Sono in sette per due posti. Pavoletti, Sau, Farias, Joao Pedro, Han, Giannetti, Ceter. Il parco attaccanti rossoblù è forse il più folto della Serie A. Eppure, i gol delle punte continuano a latitare.
Uno solo, quello di Sau che ha chiuso il match contro la Spal, nelle ultime quattro partite. E la sensazione che, con l’assenza prolungata nel prossimo futuro delle geometrie di Cigarini, i rifornimenti per gli attaccanti possano ridursi ulteriormente. Nessuno di loro è abituato a segnare così poco. Tutto il reparto offensivo si trova sottomedia rispetto ai gol realizzati nell’ultima stagione. Dato che evidenzia una difficoltà legata al sistema di gioco rossoblù.
Il giro palla e il contropiede sono due ottime mosse che il Cagliari sta provando a utilizzare alternativamente, ma i risultati possono e devono migliorare. Lo ha detto López nell’ultima conferenza stampa: “La difesa? Bene. Ma sono più contento se segnano gli attaccanti”.
Il suo 3-5-2 sembra aver sistemato la fase difensiva, con il Cagliari che sta subendo pochissimi gol e nelle ultime uscite è apparso straordinariamente solido. Proprio il reparto che con Rastelli sembrava il più scoperto (tutti i tifosi e gli addetti ai lavori hanno ancora negli occhi le goleade subite lo scorso anno) ora è quello che dà più garanzie. Ora è il momento di mettere a posto l’attacco. Magari già domani a Verona, contro il Chievo, per mettere in cascina punti importanti per la salvezza.
