Verona-Cagliari: il commento a caldo. 45′ di qualità e il crollo rossoblù

La partita al Bentegodi tra Verona e Cagliari: fatti e spunti dal match appena concluso dalla squadra rossoblù.

Prologo

Ranieri ripropone la difesa a 3, ripescando Hatzidiakos. Viola in appoggio a Pavoletti e Oristanio.

Primo tempo

Buona chance per Nández, servito in profondità: destro in diagonale lento e impreciso (8°). Avvio intenso dei sardi, confermato dal palo colpito da Prati (11°, destro a uscire) su cui è probabilmente decisiva la deviazione in extremis di Montipò. Ancora Cagliari pericoloso e di nuovo con Nández, stavolta pescato benissimo da Viola. Insomma: la squadra di Ranieri sembra aver azzannato la gara con ardore. Il Verona si affaccia per la prima volta con il tentativo di Suslov, neutralizzato da Scuffet in angolo. Al 38° realizza Goldaniga di testa, azione però viziata da fuorigioco e nulla di fatto. Qualche minuto dopo, la messa in onda della grafica sull’episodio acuisce il rammarico: il difensore era offside per una piccola porzione di braccio… Si chiude la prima frazione, con la netta sensazione che il Cagliari la abbia “vinta ai punti”, dopo averla approcciata con grinta e tentativi verso Montipò.

Secondo tempo

La gara prende una piega inattesa. Makoumbou, già ammonito nel primo tempo, viene cacciato da Orsato con un secondo giallo. Quasi non si ha il modo di riprendere che Ngonge viene lasciato libero di avanzare dalla destra verso l’area del Cagliari: Augello e Hatzidiakos non accorciano, lasciandolo calciare. Verona in vantaggio! Ranieri tenta la carta Luvumbo e movimenta l’attacco, però gli scaligeri prendono coraggio. Un disimpegno insistito e rischioso di Hatzidiakos è da brividi: il greco perde palla in zona sanguinosa, l’azione fortunatamente per il Cagliari sfuma. Per gli assalti finali e tentare l’ennesima impresa, il Cagliari butta dentro gli esterni Zappa e Azzi. L’estrema carta si chiama Lapadula, a 5 dalla fine. Scuffet tiene in piedi i sardi con due interventi su Djuric e Mboula, complice una difesa ormai sfilacciata. Il 2-0 di Djuric, che affonda come una lama nel burro di un avversario che non c’è, chiude la contesa. La ripresa televisiva su Ranieri, che scuote la testa con grande amarezza, rappresenta la conclusione di una serata da dimenticare.

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