Disponibile sulla piattaforma Amazon Prime, il docufilm “Come un padre” racconta il profilo dell’ex allenatore rossoblù Carlo Mazzone: la recensione
FIGURA PATERNA. Un uomo di calcio che ha attraversato la seconda metà del Novecento: baluardo difensivo prima, allenatore dallo stile passionale e senza fronzoli. Carlo Mazzone è stato questo… E molto di più. Il docufilm “Come un padre“, appena uscito sulla piattaforma Amazon Prime, ne racconta la figura fondamentale e paterna per tanti calciatori. Da Pep Guardiola a Francesco Totti, da Roberto Baggio ad Andrea Pirlo, e non solo: tra i partecipanti, anche gli ex giocatori del Cagliari Roberto Muzzi e Massimiliano Cappioli. Senza dimenticare Claudio Ranieri, suo erede di romanità giallorossa.
CAMEO. Il docufilm ripercorre la vita di Mazzone in ordine cronologico, scandendo momenti e date fondamentali, incontri. Come quelli con tanti calciatori che, nel proprio percorso, ne hanno riconosciuto il metodo “bastone e carota”; l’animo burbero e diretto; la bravura nella gestione del gruppo; l’irresistibile capacità di stemperare la tensione; la schiena dritta. All’interno delle sequenze, prima in modo sfumato e poi godibili in coda, le apparizioni dell’oggi 85enne “Carletto” tra i suoi cimeli e all’interno dello stadio Del Duca di Ascoli Piceno.
GIUDIZIO. La citata romanità giallorossa ricopre un ruolo preponderante nel film, probabilmente per strizzare l’occhio a un pubblico più vasto e in ossequio alle origini di Mazzone. Questa circostanza oscura però tutte le altre tappe della sua longeva carriera, compresa quella di amore vero con la piazza di Ascoli: solo quella di Brescia viene approfondita maggiormente, ma per la presenza di diversi suoi “allievi”. Un racconto che, nonostante alcune inesattezze storiche riconoscibili dagli appassionati più attenti, rende omaggio a un personaggio unico ed irripetibile nella storia del calcio italiano.