DOMANI. “Il mio futuro? Ho sempre voglia di giocare a calcio, lo farei anche ora sotto casa. Ora devo capire, essere onesto con me stesso, per comprendere se sono in grado di dare il 100% per un’eventuale nuova esperienza. Gli stimoli ci sono, però tutto dipende dalle risposte che darà il mio fisico. Ho sempre avuto la passione di fare l’allenatore, vedremo. Ora sono in fase riflessiva. Esempi? Tatticamente Liverani, mi ha insegnato tanto. Per la gestione del gruppo, Ranieri è stato il top. Dubito che avrei potuto incontrare un altro più bravo di lui in questo frangente“.
RIMPIANTO. “Rimpianti? No. Anche gli eventi negativi sono serviti per migliorare. Di momenti belli ne ho tanti: la punizione-gol con il Lecce a Napoli, un rigore con la Casertana nel derby con la Salernitana, il ritorno al Cagliari e il gol da centrocampo a Modena. Ma anche il gol del mio compagno Calderoni a San Siro è stato un evento molto piacevole da festeggiare“.
RANIERI. “Sulla panchina di una Nazionale? Assolutamente sì: perché ritengo che Mister Ranieri sia adatto a una grande competizione. Perché sa suscitare tanto seguito, sa leggere le partite in corsa. Ha sempre avuto il pallino, se vogliamo un piccolo rimpianto, di non aver potuto vivere un’esperienza simile“.
TOP. “Il giocatore più forte con cui ho giocato? Radja Nainggolan. Nella prima fase di carriera è stato fortissimo. Dybala, come avversario, mi ha sempre impressionato per le sue eccezionali qualità“.
NAZIONALE. “L’Italia dispone di ottimi calciatori, che possono fare bene anche nelle competizioni internazionali. Spalletti ha ritenuto di fare determinate scelte per il bene della squadra: però è vero che fare l’allenatore e il commissario tecnico sono due cose completamente diverse“.