Serie A, divario economico notevole tra società: per il Cagliari salvarsi sarà sempre oro che cola

L’arrivo del Como dei fratelli Hartono e il cambio di proprietà dell’Inter sono solo due delle conferme evidenti

Ad osservare bene il grafico della Serie A 2024/2025, che vi riportiamo in questo pezzo, si può evincere la differenza economica notevole che c’è tra i 20 Club. Ad iniziare dal neopromosso Como dei fratelli indonesiani Hartono (patrimonio di patrimonio di 45,5 miliardi di dollari) che ne fanno, del loro giocattolo lariano, il più ricco per distacco del prossimo campionato. Oltre a questa realtà sono sotto la guida di proprietà straniere, l’Inter fresca campione d’Italia, proprio da oggi sorretta dai capitali USA del fondo Oakfree appena subentrata alla famiglia Zhang, che stamattina ha designato Beppe Marotta presidente.

A stelle e strisce anche il Milan (RedBird Capital che fa capo a Gerry Cardinale),  la Roma di Dan Friedkin, la Fiorentina di Rocco Commisso, ma anche il Genoa in mano alla 777 Partners, il Parma al 90% della Krause Group e Venezia della VFC Newco 2020 LLC con a capo Duncan Niederauer, mentre l’Atalanta è al 55% di Steven Pagliuca e al 45% della famiglia Percassi. Infine è canadese il Bologna di Joey Saputo, fresco di qualificazione in Champions.

PROPRIETA’ TUTTE ITALIANE. Il Cagliari è da giugno 2014 di Tommaso Giulini, l’Empoli è da tempo in mano alla famiglia Corsi, l’Hellas Verona a Maurizio Setti attraverso la HV7. La più vecchia proprietà del calcio italiano è certamente la Juventus della famiglia Agnelli, attraverso le varie dinastie dal 1923. Arriva invece nel luglio 2004 la salvezza della Lazio. Ovvero quando Lotito salva il club allora di Cragnotti, che rischiava la bancarotta. Tutte italiane, ma varie le ripartizioni del Lecce: si va dal 54.6% Gruppo Boris Collardi, passando per 10% Luciano Barbetta, 10% Famiglia Carofalo, un altro 10% di Corrado Liguori, il 7,80% Winner Corporation Srl  (di cui fanno parte anche Sticchi Damiani con Saverio presidente, Liguori e i Carofalo) un altro 6,64% detetuto da vari altri soci.

Silvio Berlusconi rilevò il Monza, ora in mano ai figli con Adriano Galliani AD, mentre Aurelio De Laurentiis acquisì il Napoli da un fallimento nel 1994 in Serie C2, portandola lo scorso anno a vincere lo Scudetto. Cosa mai capitata a Cairo col Torino, che rilevò a settembre 2005 dal fallimento grazie al Lodo Petrucci e alla famiglia Pozzo che guida l’Udinese acquistata dalla Zanussi nel 1986.

Fin troppo evidente capire, con questo approfondimento, quanto la salvezza del Cagliari ogni fine stagione, si a dir poco oro che cola. A tutto questo va aggiunto ovviamente anche il problema Stadio. Cosa non da poco conto per una squadra che rappresenta una regione intera.

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