Eccezion fatta per la compagine di Grosso, pur tra mille problematiche, la promozione diretta dista sei punti e devono essere giocati ancora due terni del campionato
La preoccupazione ovviamente non può non esserci per il Cagliari. Le vittorie cambiano in meglio la classifica e confermano le ambizioni. Che, dopo la retrocessione del maggio scorso, devono essere quella della risalita in campionato. Conti alla mano, meglio a guardare la graduatoria, questo al momento non si sta verificando. I punti persi non tornano di certo, ma da giocare ci sono ancora due terzi di campionato.
FROSINONE IN FUGA, MA… Avere un distacco in questa parte del torneo nella zona alta, da una parte può dare tanta forza ad una squadra, ma non è certezza di vincere ed essere promossi. Due esempi su tutti? Il Benevento della scorsa stagione, che a febbraio sembrava avere in mano la Serie A, poi non solo sfuggita in maniera diretta, ma anche nei play-off. Poi il Cagliari del 2000/2001. Appena retrocesso in B Cellino affidò la propria compagine a Bellotto. Che ebbe un avvio importante, con tanto di vantaggio tra novembre e metà dicembre di 13 punti. La crisi di risultati, non solo portò all’esonero del tecnico, ma anche al non passare di categoria. Dunque, più di ogni altro campionato, quello cadetto è sempre particolare e anche stavolta c’è la conferma.
Il prossimo turno, il tredicesimo, segna un terzo della stagione e i giochi sono ancora tutti da fare. Ecco perché, più che al Frosinone in vetta con 27 punti, si può guardare alla coppia formata da Genoa e Reggina a 22. Sei punti sui rossoblù reale, con due pareggi per 0-0 e 1-1 e di fatto con la situazione degli scontri diretti da divenire al ritorno.
