Il patron del Brescia contesta la tesi dei pm: “Sono accuse prive di senso. Non sapevo neanche cosa fosse un peculato prima che mi arrestassero”
Le tesi dei pm sono state pronunciate. Ora la palla passa alla difesa. Il 17 ottobre parleranno gli avvocati Giovanni Cocco e Antonello Marotto, legali di Cellino e Contini. Ai microfoni de L’Unione Sarda, il patron del Brescia ha fatto sapere cosa ne pensa della situazione creatasi.
ACCUSE PRIVE DI SENSO. “Prima sono stato accusato di essere un contrabbandiere, poi un evasore. Ora mi contestano il peculato. Ma sono accuse prive di senso. Non sapevo neanche cosa fosse un peculato prima che mi arrestassero“.
CELLINO VS LA TESI DEI PM. “Commette peculato chi ruba i soldi pubblici, all’inizio contestavano gli abusi edilizi, ma stava facendo tutto il Comune. Poi sono arrivate le questioni ambientali. Quindi mi hanno anche arrestato. Tutto perché stavo facendo uno stadio a Quartu. Per lo stadio di Is Arenas ho speso 12 milioni di euro, ne ho buttati un milione e 250 mila per la convenzione col Comune. Se mi avessero detto che dovevo spendere 180 mila euro in più, perché questo alla fine è ciò che mi contestano, secondo voi non l’avrei speso? Non ho fatto alchimie per sottrarmi dal pagare, ma ora i miei figli leggono sui giornali che si chiede la mia condanna“.