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Il cambiamento dialettico di Diego López

L’allenatore del Cagliari Diego López, sull’onda delle vicissitudini della squadra rossoblù, ha pian piano cambiato approccio ed atteggiamento a livello dialettico nelle dichiarazioni ai media, rispetto al suo insediamento dopo la partenza di Rastelli

LA PRIMA CONFERENZA. A ottobre 2017 ecco il cambio di panchina. Lascia la Sardegna Massimo Rastelli, colui che in due stagioni (più 8 partite) aveva riportato il Cagliari in A e colto un undicesimo posto, e ritorna in rossoblù una vecchia conoscenza: Diego López. L’uruguaiano, bandiera del club da calciatore, aveva già guidato la squadra nella stagione 2013-14 (32 match). Queste le sue prime parole al ritorno sulla panchina isolana, nella conferenza stampa indetta alla Sardegna Arena: “Il Cagliari per me non è una squadra qualsiasi, quando sono stato contattato non ci ho pensato due volte. Per me si tratta di una bella possibilità, anche quando ho allenato in un’altra città ho sempre tenuto ai destini del Cagliari. Mi sono fatto una prima idea del gruppo, ma ovviamente le impressioni le tengo per me. Ho avuto la sensazione di avere assistito ad un bell’allenamento, ma questa intensità bisogna mantenerla nel tempo. Compito mio e dello staff. La seduta mi ha lasciato grande voglia di far bene da parte della rosa”.

ENTUSIASMO. Il tecnico sudamericano continuò il suo intervento, dichiarando che “Il Cagliari non vive una situazione drammatica, ma bisogna capire che bisogna dare sempre qualcosa in più per vincere gli incontri importanti. Aspettavo la chiamata del club, che materialmente ho ricevuto da Carlo Catte. Non vedo l’ora di mettere a disposizione tutto il mio bagaglio, per fare bene. Come allenatore ho fatto un percorso negli ultimi anni che mi ha fatto crescere, partendo da qua. Le esperienze fanno maturare e ponderare maggiormente le scelte. Da Bologna e Palermo mi porto dietro tutto ciò che ho vissuto. La squadra deve dare l’input per avvicinare i tifosi, trasmettendo dentro il campo grinta e qualità. Ora tocca a noi. Sento addosso una pressione che mi mancava. Ho captato il buon lavoro che in questi anni ha fatto la società anche da lontano. Sono felice di far parte di questa famiglia”. Parole da cui traspirava la passione di López per i colori rossoblù.

OGGI. Come siano cambiati drasticamente i tempi, viene testimoniato dall’ultima conferenza stampa del tecnico, poco dopo lo 0-0 contro il Bologna di ieri. Nella sala stampa della Sardegna Arena, López ha dato l’impressione ai presenti di vivere con nervosismo anche il minimo confronto sulle prestazioni della squadra, che ovviamente difende a spada tratta. Il momento è senza dubbio delicato. Ma va detto anche che, per inciso, colui che prima faceva sfoggio della tipica “garra” sudamericana sembra l’abbia decisamente accantonata. La passione di cui si parlava all’inizio potrebbe aver lasciato spazio alla paura: riuscirà il Mister a scuotere i suoi in questo difficilissimo finale di campionato? Se lo augurano tutti coloro che hanno a cuore la causa rossoblù.

 

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