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Capisci quanto vale una cosa solo dopo che la perdi: la psicosi Cigarini

Se pensiamo alla prima parte di stagione del Cagliari in pochi si sarebbero aspettati una psicosi di questa portata per l’assenza di Luca Cigarini. L’ex doriano è arrivato a Cagliari accompagnato dallo scetticismo per l’intera stagione precedente passata in panchina con Giampaolo e i primi mesi sembravano dar ragione ai più pessimisti. Prove a malapena sufficienti senza mai andare oltre il compitino, tanti passaggi semplici e poca rapidità nel far partire la manovra. Alla prima di Diego López da allenatore in questa stagione addirittura panchina per il numero otto rossoblù.

Dall’arrivo del tecnico uruguaiano le prestazioni di Cigarini sono andate in crescendo sino ad arrivare al giallo rimediato contro la Roma il 16 dicembre. Il centrocampista diffidato salta la sfida contro la Fiorentina, ma è l’unico regista in rosa: cosa fare? Una settimana dopo la sfida dell’Olimpico alla Sardegna Arena si consuma il dramma. Non tanto per il risultato (sconfitta 0-1 con gol di Babacar) quanto per il gioco. López si affida dal primo minuto all’esperienza di Andrea Cossu che però in quella posizione si rivela un fiasco. Dopo venti minuti il mister è costretto a spostare Barella in mezzo al campo e avanzare Cossu nel ruolo più consono di trequartista, ma la squadra non gira lo stesso. Finisce con la seconda peggior prestazione della stagione dopo quella di Napoli.

In quel momento il Cagliari scopre di essere Cigarini dipendente e di non avere una rosa adeguata a coprire una sua eventuale assenza. In molti si rendono conto dell’importanza del suo lavoro silenzioso davanti alla difesa e dell’unicità del suo gioco. Riuscire a ragionare nel vivo dell’azione in pochissimo tempo e contemporaneamente fare da filtro in fase di non possesso. Non è un gioco appariscente ma è indispensabile. A quel punto la buona notizia è che il mercato di gennaio è alle porte, quella cattiva è che il vice Cigarini non è considerato una priorità dalla dirigenza rossoblù, più preoccupata a cercare un vice Pavoletti e un difensore mancino, come dichiarato dallo stesso presidente Giulini. Arriviamo quindi alla stretta attualità di questo mese, con la definitiva esplosione del metronomo rossoblù seguita dall’infortunio che lo terrà fuori almeno un mese.

Ora è psicosi totale. L’apprensione collettiva è quella di ritrovarsi una squadra con giocatori fuori ruolo, sacrificati e confusi, in un mese delicato in cui si alterneranno scontri diretti a partite sulla carta proibitive. Possiamo avanzare tante ipotesi, tutte plausibili ma inutili. Solo López potrà valutare la soluzione migliore durante la settimana e non resta che affidarsi a lui. Il dato oggettivo però è che ancora una volta, come accaduto in estate per la questione terzini, ci si ritrova a fare i conti con un mercato incompleto. Il tecnico di Montevideo già una volta ci aveva messo una pezza con il cambio di modulo, ma non ci si può sempre affidare unicamente alla fantasia di chi mette la squadra in campo per coprire palesi carenze nella costruzione generale dell’organico.

 

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