Sarà un Milan completamente diverso dall’anno scorso quello che si appresta ad affrontare il Cagliari domenica. Le ultime due partite di Europa League e l’esordio in Campionato con il Crotone hanno dato indicazioni importanti sui rossoneri e sull’idea di gioco che Vincenzo Montella è intenzionato a proporre.
Il Milan potrà usufruire di un’ampia scelta di moduli: dal 4-3-3 usato l’anno scorso e riproposto contro il Crotone, al 3-5-2 visto ieri sera contro lo Shkendija, senza dimenticare il canonico 4-4-2 raramente utilizzato dal tecnico e l’ipotetico 4-2-3-1 facilmente proponibile per via dei tanti trequartisti in rosa. Un ventaglio di possibilità che garantisce ai rossoneri una larga dose di imprevedibilità. Inoltre la fantasia di Suso e Çalhanoğlu, la corsa e la fisicità di Kessiè, gli inserimenti di Rodriguez e Conti sulle fasce e la solidità di tre difensori centrali di assoluto livello conferiscono alla squadra di Montella un vantaggio tecnico non indifferente.
Tuttavia si tratta di una squadra che ha cambiato moltissimo e la grande prestazione di domenica scorsa non deve trarre in inganno. Si tratta ancora di un cantiere aperto e il rischio della discontinuità di prestazioni e di risultati potrebbe essere un punto cruciale di questo inizio di Campionato. Inoltre il Cagliari visto a Torino è stato tutt’altra cosa rispetto al Crotone sfidato dal Milan nella prima giornata. Nel primo tempo i sardi hanno messo in difficoltà i campioni in carica e chissà come sarebbe finita se Faragò e Farias non avessero sbagliato quelle due clamorose palle gol.
Per Massimo Rastelli sarà fondamentale la capacità di saper leggere la partita in corso, Montella può presentare una squadra davvero camaleontica e passare con facilità da uno schema a un altro. Per i giocatori rossoblù sarà invece necessario far uscire tutto il loro cinismo sotto porta, evitando ti trasformare dei colpi di fortuna in occasioni perse come a Torino.