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Massimo… affidamento a un solo modulo. Basterà?

Come da copione, che in realtà ci si aspettava fosse leggermente diverso, Massimo Rastelli si baserà sul 4-3-1-2 quale modulo di partenza per l’imminente campionato. Un sistema di gioco adottato per la Serie B 2015-16 e nella scorsa stagione, finché i precari equilibri non lo hanno costretto a cambiare le carte in tavola.

Durante il precampionato, il tecnico campano ha sempre utilizzato questo schieramento rimanendo fedele alla figura del trequartista: un ruolo molto particolare, che per essere sopportato necessita di una mediana dinamica e tatticamente accorta. L’arrivo di Cigarini in cabina di regia ha senza dubbio convinto Rastelli a ritornare all’antico, riponendo nel cassetto – almeno per il momento – l’albero di Natale (4-3-2-1) e la trequarti affollata (4-2-3-1). Per queste ragioni, si sollevano due quesiti: considerando la massima adattabilità che una squadra in Serie A deve avere per rapportarsi agli avversari, perché non è stato provato nessun altro modulo? E poi, come mai in fase di costruzione della rosa non vengono mai contemplati dei veri esterni di centrocampo? Tanto per capirci, giocatori in grado di saltare l’uomo e garantire varietà di soluzioni. Invece Rastelli resta ancorato al consueto canovaccio, che non prevede l’aggettivo “camaleontico”. Riuscirà il Mister a cambiare agevolmente in corsa quando sarà necessario – accadrà matematicamente che debba farlo – tirando fuori il massimo dai suoi giocatori? Al campo l’ardua sentenza.

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