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IL DRIBBLING DI… MARIO FRONGIA. Cagliari: quando vincere aiuta a vincere

Sette punti in cinque gare: il bottino della Di Francesco band comincia a piacere. Il Cagliari rispedisce in Calabria un Crotone ostico e a tratti padrone del campo

Dal quarto gol in cinque gare di Simeone, a Nandez e Rog, davvero imprendibili. Il Cagliari si prende i 3 punti con il Crotone ma sbaglia chi pensa sia stata una gita. Il 4-2 fotografa solo in parte l’andamento del match all’ora degli spaghetti. Queste partite, con l’uomo in più per un tempo scarso, vanno chiuse con mestiere, cattiveria e attenzione. Eusebio Di Francesco, sul tema, si è sbracciato a lungo. Però, c’è del buono, specie in prospettiva, nella condotta dei rossoblù. Di certo, un buon viatico per la trasferta di Bologna. Intanto, il tecnico avrà in agenda la sofferenza dietro e i due gol presi in casa contro una neopromossa. Oltre a Cragno magico su Simy in almeno tre occasioni (una, a tu per tu, valeva il 3-3) è parso meno brillante del solito Walukiewicz e Godin, forse condizionato dallo stop fisico patito in settimana e bruciato nell’1-0 ospite, ha mostrato più di un rinvio fuori misura. Nel complesso, una squadra in crescita.

L’idea di gioco, la trama, la convinzione sulle seconde palle, sono roba che viene dal cappello del tecnico. E la miscela non può che migliorare. Così come la condizione. Con Marin parso meno scolastico del solito, il gran gol di Lykogiannis su palla ferma e quello di Sottil, unito al debutto di Ounas (stecca di sinistro di poco alta), sono le indicazioni che segnano l’incontro. Da applausi anche il rientro di Pavoletti, imperioso di testa con il tap in definitivo di Joao Pedro. Nel bouquet segnalazione per l’arbitraggio all’inglese sfoggiato da Di Martino. Bene ma alcuni falli lasciati correre non sono stati il top del fischietto di Teramo. Infine, se ci fossero stati i tifosi delle curve un coretto sarebbe partito di sicuro dopo 2′ del secondo tempo: Cigarini, uno di noi” il ritornello.

LUNA PARK. Cinque reti in 45′ la dicono lunga su approccio, fase difensiva, filtro e seconde palle. Il primo tempo di Cagliari-Crotone dà indicazioni di lavori in corso per Di Francesco e Stroppa. Quest’ultimo, pur con l’exploit con la Juve, guida una neopromossa. Che a tratti mostra coraggio e personalità, specie con il giro palla che passa su Cordaz, in altri momenti palesa troppa frenesia a discapito della precisione della manovra. Con Cigarini pendolo – tecnica pulita ma dinamismo ben noto, comunque ben frenato da Joao Pedro primo filtro e Marin – i calabresi non soffrono più di tanto. Poi, l’ex si fa cacciare. Ma questa è un’altra storia. Gli ospiti chiudono il primo tempo sotto 3-2 ma hanno dalla loro almeno due occasioni pulite (Simy sciupone). I numeri non mentono: i rossoblù cedono agli ospiti possesso palla (37 contro 63), tiri (5 e 9) e passaggi (71 e 125).

Il Cagliari ha capitalizzato meglio e al momento giusto: l’incornata di Sottil, abbastanza anonimo fino ad allora, su cross di Zappa (bene in avanti, deficitario su Reca, dietro) è arrivata una manciata di secondi prima che Di Martino indicasse gli spogliatoi. Intanto, i mille della Sardegna Arena hanno prima sollevato preoccupati gli occhi al cielo per il vantaggio del Crotone, firmato da Messias, con Godin colpevole. Poi, si sono divertiti al pari di Lykogiannis, mancino felpato su punizione da 25 metri, e al vantaggio del Cholito su imbeccata di JP10. In mezzo la sassata di collo di Molina, con Cragno, parzialmente coperto, di sale. Nella ripresa l’accelerata. E adesso, testa agli emiliani di Mihajolovic.

NOTARELLE A MARGINE. Filip Bradaric saluta Cagliari e il Cagliari per l’ennesima volta. Il regista vola in Arabia, all’Al Ail. Peccato, vien facile dire a naso, come hanno scritto diversi tifosi. Per stare in Croazia, ci si chiede come mai neanche Pajac goda di molto prestigio in casa rossoblù. Chissà. In settimana si è riparlato anche di Daniele Ragatzu. L’attaccante, 29 anni, va a processo per stalking e molestie all’ex convivente. Il club l’ha lasciato a terra, senza rinnovo. Eppure, la scorsa estate è stato tenuto e presentato come un super rincalzo. Ha fatto bene in vari ritagli di gara, in gol con il Sassuolo per un punto decisivo al Mapei Stadium, e in Coppa Italia, più assist a Cerri. Con quest’ultimo coperto dalla fisicità di Pavoletti, forse sarebbe stato utile.

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