Il governatore della Regione Sardegna è alle prese con una trattativa a oltranza con l’esecutivo nazionale e con le altre Regioni
ORE DECISIVE. Dopo le polemiche mediatiche scatenate dal passaporto sanitario è arrivato il momento delle decisioni. Da domani, mercoledì 3 giugno, in Sardegna riapriranno tutti i voli di continuità territoriale, ma senza le misure auspicate dalla Giunta guidata da Christian Solinas. Il presidente è stato costretto a un dietro-front sul certificato di negatività e ora cerca di attuare il piano B. Uno scenario molto diverso da quello prospettato qualche settimana fa e che ha visto una levata di scudi sia da parte del Governo che da diverse altre Regioni.
TRATTATIVA. Il dialogo con Roma continua e al momento non è previsto nessun sistema di controllo per la riapertura di domani. Dal 15 giugno via a tutti i voli nazionali e dal 25 si riapre al traffico internazionale. C’è poco tempo per convincere Conte e i suoi ministri della necessità dei controlli. Interpellato dall’Ansa, Solinas spiega: “Tratteremo fino all’ultimo per un accordo, ma se non riusciremo a trovarlo, allora appronteremo un sistema più articolato che prevede la registrazione dei passeggeri all’ingresso su una piattaforma e la compilazione di un questionario che serve a noi per avere contezza su dove concentrare i maggiori controlli”.