Il presidente della Figc ha parlato a Rai 2 facendo il punto della giornata affermando che si sta cercando di mettere a punto ogni dettaglio per la sicurezza
“C’è una difficoltà oggettiva: l’impossibilità di reperire strutture recettive disponibili per i ritiri”. Gabriele Gravina, in merito al protocollo per la ripresa degli allenamenti collettivi della Serie A, si è espresso così intervistato da Rai 2. “Dobbiamo consentire una piccola variazione al protocollo che possa consentire di continuare ad allenarsi, trasformando gli allenamenti da individuali a collettivi”.
LE ALTRE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA FIGC. “Stiamo cercando di trovare degli aggiustamenti e dei punti di incontro per risolvere qualche piccolo ostacolo all’applicazione del protocollo. È evidente che la nostra determinazione nell’andare avanti è sempre stata dettata da una grande prudenza ispirata dalla tutela della salute, questo atteggiamento non è derogabile. Stiamo cercando di prendere coscienza di alcune difficoltà: ci sono difficoltà oggettive, come il reperire delle strutture che ci consentano di andare avanti. Quello che ci preoccupa, e lo abbiamo rappresentato al ministro Spadafora trovando accoglienza e considerazione, è il tema della quarantena obbligatoria per tutta la squadra in caso di un nuovo positivo”.
“È un problema – non si tira indietro in merito Gravina – e lo stiamo affrontando con determinazione, prudenza ma attenzione per evitare che un rapporto stressato possa generare tensione e bloccare la partenza del campionato. Responsabilità dei medici? L’Inail già oggi con una sua circolare ha chiarito che c’è responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave, siamo sereni sotto questo punto di vista”.