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Coronavirus, Spadafora: “Ripresa calcio? Ultimi contagi non fanno ben sperare”

Il ministro dello Sport ha parlato questa mattina all’emittente bergamasca Seila tv annunciando che la prossima settimana arriverà la decisione sul da farsi

Intervento all’emittente Seila tv di Bergamo, da parte del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.  L’esponente del governo ha rimesso in dubbio la ripartenza e conclusione della stagione, in particolare in Serie A, mentre la Serie C si è già fermata, la Serie B (come la Lnd) attendono ancora. “Le notizie di queste ore dei contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quando non capiremo quale sarà l’evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa. La parola d’ordine, anche alla luce del recente incontro col Comitato tecnico-scientifico, è stata prudenza. Ovviamente quello che è successo nelle ultime 24/48 ore certamente non aiuta”.

SI O NO? DECISIONE IN ARRIVO “La prossima settimana, prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell’analisi della curva, l’andamento dei contagi dopo questa prima apertura. A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo adottato dalla Figc. Capiremo se le perplessità che il Comitato tecnico-scientifico ha espresso sono state superate o se purtroppo restano tali. Queste due cose insieme, ci consentiranno di decidere. Sono un romantico, penso che questo sport viva grazie alla passione dei tifosi. Immaginare una partita senza tifosi è brutto, se dovesse ripartire il campionato sarebbe sicuramente a porte chiuse e questa sarebbe strano”.

“Dobbiamo capire come organizzarci in vista del prossimo autunno, dovremmo capire come contemplare questa passione degli italiani con i tempi che sono cambiati. Risarcimento agli abbonati? So che diverse associazioni di consumatori si sono già mosse, non so bene cosa vorranno fare i club, è una cosa che riguarda loro e non il governo. Certo, se arrivassero dei rimborsi, sarebbe sicuramente un bel gesto da parte dei club”.

 CAMBIAMENTO E STOP POLEMICHE. “Questa è l’occasione, non solo per il calcio e per lo sport, per rigenerarsi e per rivedere una lista di priorità e stili di vita – asserisce con forza il ministro Chi si illude che superata questa emergenza, mi auguro il prima possibile, si possa tornare a fare le stesso cose di prima, non ha capito la gravità della situazione mondiale. Spero che questa possa essere l’occasione giusta e che possa esserci una riforma nel calcio e nello sport. Io farò tutto il possibile affinché questo possa succedere. Polemiche? Nel nostro paese il calcio muove tantissimi soldi rispetto ad altri sport e questo diventa l’elemento determinante. Certo, il fatto che il calcio sia una grande industria economica è molto importante. Queste sono le due facce della medaglia che hanno portato a tutte le polemiche di questi giorni”.

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