
È successo nel campionato slovacco dove lo Zilina, considerato lo stop al calcio giocato, non può più permettersi di andare avanti
Ci sono i primi effetti della crisi incombente sul mondo del calcio, a causa dello stop per l’incontrollata diffusione del coronavirus. Lo Zilina, club slovacco con 111 anni di storia, ha proposto ai suoi giocatori un taglio pesantissimo sugli stipendi: l’80%. Troppo oneroso continuare senza introiti, così il massimo dirigente della società ha preso la dura decisione.
Di tutt’altro avviso sono stati i giocatori, che si sono rifiutati di accettare una decurtazione di questo tipo. Al massimo dirigente, così, non è rimasta altra scelta che mettere il sodalizio in liquidazione, a partire dal 1° aprile. Scelta dolorosa, ma inevitabile: i 17 giocatori della prima squadra che hanno rifiutato la riduzione dello stipendio e quelli col contratto in scadenza si dovranno trovare una nuova sistemazione dal 30 aprile.
