Arrivato nell’aprile del 2018 il ds del Cagliari ha portato competenza e carattere fondamentale per una crescita per la società e giocatori
Marcello Carli è persona affabile, disponibile, ma con un bel carattere. Il che, in una società è assolutamente fondamentale. Dopo l’addio prematuro a Giovanni Rossi, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini lo ha voluto fortemente come direttore sportivo del Cagliari. Il manager toscano sarebbe dovuto entrare a lavorare l’1 luglio del 2018, ma il patron anticipò il suo ingresso a metà aprile. Il suo impatto fu importante. Si presentò battendo i pugni con la squadra che rischiava la retrocessione in Serie B. Mise i giocatori spalle al muro. La salvezza conquistata fu l’inizio di una bella risalita. Salvezza più serena nella scorsa stagione e, al momento splendido terzo posto dopo dodici giornate.
ROG E NON SOLO. Mentre lo stesso Giulini ha portato avanti brillantemente le trattative per il ritorno di Radja Nainggolan al Cagliari e l’approdo di Naihtan Nandez dopo una trattativa con il Boca Juniors davvero estenuante, Carli ha lavorato in prima persona per far si che Luca Pellegrini vestisse nuovamente la maglia rossoblù dopo i sei mesi dello scorso campionato, ma soprattutto che Marko Rog arrivasse in Sardegna. Con il Napoli (vedi Leonardo Pavoletti) non è mai facile chiudere una trattativa. Il ds toscano ha avuto un bella intuizione ad andare sul croato, che aveva voglia di rimettersi fortemente in gioco, non mollando mai la presa. Così come nel caso di Giovanni Simeone. La sua esperienza lo porta a parlare con tutti, senza lasciare nulla di intentato. A volte sembra lasciare perde, poi torna all’assalto del suo obiettivo, che spesso porta a casa. Per mesi non si vede, ma lavora senza sosta e sotto traccia. A gennaio lo si vedrà nuovamente operativo per dare ulteriori rinforzi a Rolando Maran per proseguire una marcia nella zona nobile della classifica, E c’è da essere certi, che qualche altro colpaccio lo metterà a segna il signor Marcello Carli.