L’attaccante del Cagliari ha parlato del suo presente e del suo passato: “Cossu è il mio idolo, come calciatore e come persona”
Daniele Ragatzu, avanti del Cagliari classe 1991, ha parlato ai microfoni de L’Unione Sarda. L’ex Olbia ha commentato anche il suo contributo offerto in occasione di Cagliari-Fiorentina.
RITORNO AL FUTURO. “È stata l’emozione più grande. Come quella nel giorno del mio esordio nel 2009. E giocare contro la Fiorentina, la squadra contro cui ho segnato il mio primo gol in A, mi ha ricordato il passato. Mi sono rivisto ragazzino“.
RECORD PERSONALE. “Sono il primo classe 1991 ad aver segnato in Serie A. Questo è il più grande record della mia vita. Una gioia enorme per me, la mia famiglia e soprattutto mio padre Lello. Lui ha sempre creduto in me, mi ha sempre dato la forza per andare avanti“.
OLBIA, LA RINASCITA. “A volte perdi fiducia, ma non sono mai caduto in un tunnel, ho sempre avuto con me la mia famiglia, mio padre. Non ho mai mollato. Mi sono sempre rialzato. A Rimini avevo iniziato benissimo. Poi la batosta, 4 mesi ko per un problema alla caviglia. Altri sarebbero sprofondati, io ho reagito e, a Olbia, l’anno dopo, è stata la mia rinascita. Un ambiente familiare, la fiducia della società. Ho trovato ragazzi sardi, giovani, che spero facciano un percorso come il mio o come quello di Deiola e Aresti, che sono già affermati. Penso a Pinna, un giocatore molto forte, Biancu, Pitzalis, Ogunseye. E poi lì c’è l’àncora Pisano. Un simbolo a Cagliari e ora a Olbia”.
SARDEGNA, CASA MIA. “Per me era un sogno realizzabile. Tornare in Sardegna è stato bellissimo, l’Olbia mi ha dato fiducia. Ringrazio la società, tutti i mister e i miei compagni. Ho sentito fiducia, del presidente e di tutto il gruppo“.
