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Nandez: “Ho parlato con Tabarez, voglio proseguire la tradizione uruguaiana”

Il nuovo acquisto del Cagliari ha parlato per la prima volta da giocatore rossoblù presentandosi a stampa e tifosi alla Sardegna Arena

FINALMENTE. Dopo un’attesa durata mesi Nahitan Nandez è un nuovo giocatore del Cagliari. Il centrocampista uruguaiano è l’ennesimo grande colpo di un estate caldissima per il mercato rossoblù e oggi alla Sardegna Arena è andata in scena la sua presentazione ufficiale. Ad accompagnarlo la leggenda cagliaritana Andrea Cossu, uomo decisivo nella trattativa che ha portato l’ex Boca Juniors alla corte di Maran. Ecco le parole di Cossu e Nandez direttamente dalla sala stampa della casa rossoblù:

Andrea Cossu: “Il presidente mi ha mandato a vedere la finale di Libertadores a Madrid – ha detto l’ex numero 7 rossoblù – Sono rimasto impressionato da lui, sono sicuro entrerà nel cuore dei tifosi. Per la trattativa c’era fiducia anche se è stata difficile, ora siamo felici per come è andata. Per grinta direi che assomiglia a Nelson Abeijon, sono sicuro che farà bene quanto lui, se non meglio”.

 

Nahitan Nandez:

TRADIZIONE URUGUAIANA. “Conosco il passato rossoblù e la tradizione dei giocatori uruguaiani. Sono felice e ringrazio tutti per essere qua. La trattativa? La mia testa era sempre per venire qui, anche se la trattativa è stata lunga. Mi sto godendo la città e sono contento di essere qui”.

LA SCELTA. “Avevo altre opzioni, ma ho scelto Cagliari. C’è un progetto chiaro e grandi giocatori, l’obiettivo resta la salvezza, ma con i talenti in squadra si può anche sognare. Da quando ho potuto prendere l’aereo per la Sardegna ho capito che sarebbe andato tutto bene. Durante la Coppa America ho parlato col maestro Tabarez della possibilità di venire qui, mi ha raccontato del suo periodo in Italia. Lui è una persona da ascoltare e per la quale seguire i consigli”.

DE ROSSI. “Ho scambiato qualche parola con lui prima di andare via dal Boca. Mi ha detto che stava venendo in un campionato competitivo come quello Argentino e in una grande città”.

IL NUMERO. “Ho scelto il 18 perché è stato il mio primo numero e l’ho anche utilizzato in nazionale”.

LA SQUADRA. “Non ho ancora incontrato i compagni. Mi sento pronto fisicamente perché stavo giocando partite ufficiali sino a poco tempo fa, ora spero di integrarmi subito nel gruppo. Il mio ruolo? Sono un giocatore grintoso, posso ricoprire diversi ruoli. Nel Boca giocavo da interno, mentre in nazionale verso l’esterno”.

L’ACCOGLIENZA. “Dalla Bombonera porterò sempre la passione della gente. Non mi aspettavo tanto entusiasmo al mio arrivo a Cagliari, sembrava mi conoscessero da tanto. Spero di essere ricordato dai tifosi come tutti i grandi uruguaiani che sono passati di qua”.

LA NAZIONALE. “A settembre giocheremo con Stati Uniti e Costa Rica. Se il maestro Tabarez mi convoca sarò a disposizione perché è sempre bello giocare per la nazionale a prescindere dal fatto che dovrò ancora ambientarmi in Italia”.

CALCIO ITALIANO. “Spero di potermi adattare in fretta a un calcio conosciuto soprattutto per la grande qualità del campionato”.

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