Da mezzala a trequartista, senza battere ciglio: evoluzione di un leader silenzioso e di un centrocampista duttile. La crescita di Nicolò Barella passa anche da qui.
CONTRO IL PARMA. Se l’uomo copertina della gara di sabato è Leonardo Pavoletti, che con una doppietta ha risollevato le sorti del Cagliari, Barella è stato nel match il trascinatore: leader silenzioso, operativo e concreto, come analizza il Corriere dello Sport.
CLASSE E GRINTA. Quantità e qualità in mezzo al campo: doti che sono state essenziali per tirare fuori il Cagliari dal pantano. La classe del talento e la grinta del sardo doc. Con un Barella così così la squadra ha perso smalto: calo di condizione e voci di mercato avevano penalizzato non solo il numero 22 ma tutta la compagine rossoblù.
TRA LE LINEE. Ora Nicolò ha ricominciato a carburare e dopo la squalifica contro l’Atalanta e il passaggio a vuoto di San Siro contro il Milan, si è ripreso in mano la squadra e l’ha trascinata alla vittoria contro il Parma. Poco importa se da mezzala o trequartista: tra le linee Nicolò ha meno libertà di movimento dovendo andare sul regista avversario in pressione, ma si trova più vicino alla porta e dunque, potenzialmente, più letale.
TOCCA ANCORA A LUI. Senza Castro e Birsa, infortunati, e con la squalifica di JP, contro la Samp toccherà di nuovo a lui agire alle spalle degli attaccanti: la mediana perde in velocità di transizione (fase in cui Barella è maestro) ma la fase offensiva guadagna soluzioni di gioco e attenzione tattica. Per Barella è ancora tempo di stupire in rossoblù.