Le parole del centrocampista rossoblù a margine dell’evento “Junior Reporter”. La gara contro il Benevento e la sfida al Toro, calendario e futuro personale i temi centrali.
A margine della mattinata nell’Istituto Comprensivo “Randaccio-Tuveri-Don Milani” in cui Simone Padoin ha partecipato all’iniziativa Junior Reporter il centrocampista del Cagliari ha risposto alle domande dei media presenti.
IL CALENDARIO. “Basta guardare la classifica per capire come le prossime quattro partite saranno fondamentali. Giocheremo in casa contro Torino e Udinese, fuori contro Genoa e Verona. Abbiamo bisogno di fare punti in questo filotto di gare, in modo da affrontare con più tranquillità il finale di campionato. Ma ora non c’è tempo per rilassarsi, basta pensare che tra 30/40 giorni il campionato è finito. Siamo un bel gruppo, anche chi giocava meno sta rispondendo bene.“.
IL LAVORO IN SETTIMANA. “Le assenze dei nazionali pesano in allenamento, sono giocatori fondamentali. Ma loro già sanno cosa vuole López come allenatore. Penso che questa sosta abbia fatto bene a tutti: settimana scorsa abbiamo lavorato soprattutto dal punto di vista fisico, da lunedì invece abbiamo iniziato a preparare la gara contro il Torino. Sabato sarà uno snodo fondamentale“.
CON IL BENEVENTO PRESTAZIONE NON ALL’ALTEZZA. “A Benevento la prestazione non è stata al nostro livello. Dalla trasferta in Campania prendiamo di buono la reazione e i tre punti che questa ha portato, ma dobbiamo assolutamente dimenticare i primi 60 minuti in cui abbiamo fatto una brutta gara. Già contro il Torino dovremo cambiare registro”.
SABATO ARRIVA IL TORINO. “Il Torino da quando lo ha preso in mano Mazzarri è una squadra ancora più compatta e concreta, inoltre ha tanta qualità a centrocampo e in attacco. Sarà una partita difficile: abbiamo bisogno di fare punti anche se loro ci daranno del filo da torcere. In casa possiamo dire la nostra. I tifosi ci caricano sempre. Per noi fanno di tutto e di più e sono sicuro che anche in questo finale di stagione ci daranno una grossa mano”.
IL FUTURO DEL PADO. “Rinnovo? Ho ancora un anno di contratto e ho già 34 anni, so di non essere più giovanissimo. In ogni caso ci penserò a tempo debito. Ora sono concentrato solo sulla salvezza di quest’anno. Ho iniziato anche il corso da allenatore, ma per ora farei solo il tecnico dei più giovani. Sicuramente fare il calciatore è più facile“.
