Dalla stagione 1996/1997 ad oggi, tutti i tifosi delle squadre di Serie A e Serie B hanno sempre visto la loro squadra giocare una partita di campionato in diretta tv. Eccezion fatta per lo spareggio di Napoli del 15 giugno 1997, che costò al Cagliari la retrocessione in B perdendo contro il Piacenza (trasmesso dalla Rai) le partite sono sempre state trasmesse dalle tv a pagamento Tele+, poi diventata Sky dal 1 luglio 2003, attraverso l’acquisizione da parte del magnate australiano Rupert Mardoch, che la fonde con Stream TV, creando Sky Italia. Oltre alle tv a pagamento già citate, i diritti tv per le gare di calcio dei club sono state anche trasmesse da Dahlia tv e Gioco Calcio (tv della Lega per la Serie B) che hanno avuto vita però breve. Nella torta ha avuto la sua fetta per il digitale terrestre anche Mediaset, attraverso Premium, che però non ha mai avuto (a differenza di Sky per il satellite) l’intero pacchetto per il digitale terrestre.
L’assegnazione di questa mattina dei diritti per il prossimo triennio al gruppo spagnolo Mediapro, segna una svolta, anche se appare difficile che non si arrivi a una trattativa con Sky Italia per il satellite per il pacchetto Gold, mentre è più difficile che Mediaset apra dopo già fatto un esborso importante per il mondiale di Russia. Al di là dell’ufficializzazione dell’accettazione da parte della Lega Calcio dell’offerta di 1050 milioni di euro, tutto resta in sospeso. Infatti da oggi parte il termine dei 45 giorni per avere l’ok da parte del Garante della Comunicazione, alla proposta di Mediapro.
Tra fine marzo e aprile ci saranno ulteriori sviluppi. Infatti, anche se oggi Mediapro si è portata in vantaggio su Sky e Mediaset, si ha infatti l’impressione che la partita per i diritti tv 2018/2021 per la Serie A, sia ben lungi dall’essersi conclusa.
